Laboratorio urbano - Mente locale

Il Laboratorio urbano - Mente locale è una iniziativa di auto mutuo aiuto che nasce tra i servizi della salute psichica e mentale del ASLTO1 di Torino. Inizia le sue attività il Giugno del 2000 e ci si incontra una volta alla settimana il Martedì mattino dalle 11.00 alle 13.00 circa, a Cascina Roccafranca, via Rubino 45, Mirafiori nord, Torino. Chi vuole sapere di più può scrivere a :laburb@libero.it




giovedì 2 giugno 2011

Mente locale è una frontiera



MENTE LOCALE 31/05/2011


Bandiere.
Striscia o banda,
dove si distingue
un paese da un altro.
La bandiera nazionale
deve avere la precedenza
su tutti i simboli nazionali.
Vedrai sventolar bandiera gialla
e la gioventù è bella.

Chi considerate poveri fra di voi?
I bambini
che non hanno i genitori.
La famiglia è
l'unico conto in banca,
non lasciarlo in rosso.

La pace del Signore sia con voi,
è sdolcinata da liceo.

Silenzi pieni di parole,
sei nato come il sole piccolo uomo,
sei un piccolo fagotto d'oro.

Proviamo a stare
un attimo
in silenzio?
Ce la facciamo?
Siamo i caduti della psichiatria,
muoriamo anche a causa
di una pera.

Sei destinataria di cure e molecole?
Infastidisce dire
che una persona
è morta in psichiatria.
Spesso mi mancate.
Preferiamo farci invisibili
piuttosto che prendersi
delle responsabilità.

Uno stretto rapporto
esiste tra i fiori
e gli ergastolani.
Ma l'omosessualità
è rivelata,
è capitata
o è forzata dal suo io?

Non possiamo perdere
la storia delle nostre emozioni.
In Occidente,
se una persona
sta male
sono tutti cazzi suoi.

Voce che chiama dal deserto,
spesso è simile alla nostra
e porta sofferenza.

Un bolscevico canta
bandiera rossa
arrivando dalle scale.

Scusa,
ho un disturbo in cuffia.
Perché non lo mandiamo
in diretta?

Non ci sto capendo niente,
c'è troppo casino.

Qual'è la mia vera
identità sessuale?
Con chi sono
compatibile?

Gli omosessuali
hanno gli ormoni
più femminili.

Perché molti di voi
si giudicano una merda?
La gente, e la mamma,
ti ci fanno sentire.
Abbiamo interiorizzato
un giudice
dentro di noi.

Un uomo deve essere
innamorato
dell'amore,
o è una via di fuga?

La cosa peggiore
che possiamo fare a noi stessi
è avere un controllore dentro.
Un operatore
è al di là della frontiera,
ma io sono il giudice di me stesso.
Eppure è tutta rigidità:
vengo giudicato folle,
ma da chi?

Una sedia
mi ha rigato
il cuore.
Come una pentola di fagioli
esplodo e poi ci vuole
15 anni per rimettersi
in sesto.

A Mente Locale
si passa in operato.
Per guarire
ci vuole affetto di mamma,
per avere godibilità.

Bossi mette i gay,
un francese e gli psichiatrici
in un campo.

Sono matto,
ma sono cosciente
di avere un quoziente intellettivo
molto alto.

Tutte le persone
che sono qui dentro,
sanno cosa vuol dire
passeggiare vicino
al baratro.

Un giudizio
di frontiera
sono le etichette sociali,
come gli utenti psichiatrici
e le identità sessuali
amibigue.

La psichiatria è fornire molecole
per tornare all'integrazione.

Diamoci un bacio
all'una meno un quarto.
Il mio mondo è asfittico,
ho lo spazio abitativo stretto.

Lo sguardo degli altri
è inquisitorio e la frontiera
si allarga.
Fuori c'è terra bruciata.

Accoglienti verso noi stessi
e gli altri, ma nessuno
è un libro aperto.

La contraddizione qui ricorre
e definisce, ma infastidisce.

A nessuno
piace essere un campo
di cura, né cardiopatico,
né psichiatrico.

E' importante parlare, ma
non troppo sennò si perde
la privacy.

Troppa importanza a quello
che dicono gli altri
è pericoloso.

Mi sono ribellata
perché non sono solo
una paziente,
sono una persona
che soffre.

Ci vuole un rapporto
senza eccessi.
Fra sei mesi rendo il patentino,
perché non mi serve.

Un vuoto di 8/10 anni, ma la
psichiatria non lascia niente.
Ma senza come fai?
Farei reati o sarei psichiatra.

C'eri? Anche io mi chiedevo
dove fossi.

Non avendo nessuno,
qui ho la mia famiglia.
Ci vorrebbe un Mente Locale
tutti i giorni,
aprendo un passato infuocato
come regalo.

Non prevediamo esiti,
ma abbiamo
la libera scelta.

C'hanno insegnato
ad essere indifferenti
di fronte al dolore.

La società non c'aiuta
a capire chi siamo noi.
Chi fa di testa propria
è un diverso.

Dovevi fare il sindaco
di Torino perché
non esistono i malati
di omosessualità.
Magari c'è nella natura.

Troppa velocità fa male.
La barca sollevata
dalla forza dell'amore.

Io non sono solo,
c'ho tanta gente intorno.

Mente Locale è fuori
dall'ordinario, ma
l'instabilità fa crollare
il pensiero.

Ho un passato tormentato
a causa degli altri,
senza poter dire di no.

Non mi sento malato,
ma non so se questa malattia
era intubata dentro di me.

Il peggior giudice
che ho sono proprio io.
Mi do giudizi di inutilità e incapacità,
ma riconosco la mia fragilità.

Siamo numerosi, ma qualcosa
d'impossibile c'è.
Lavoriamo il nostro sogno.
Oggi vi regalo il mio abbandono,
purtroppo c'è anche l'efficienza.

Che fastidio
quando mi parlano
sopra.. No scusa,
devo dire una cosa!
Per fortuna mi sono
spiegata benissimo.
Loro come l'oro.

Sono in guerra
con la gente fuori,
anche con me,
quindi

siamo tra noi.

Chi interrompe parla
del proprio dolore
e noi lo concediamo.
A fine giornata
siamo delle chiaviche
però ci accogliamo.
Qui l'anormalità può
essere normalità e la
difendo con la vita.

Oggi piove, giornata di merda.
Mi lascio attraversare e
attraverso così non mi
dà noia niente.

Il controllore ha un ruolo interno
ed esterno, ma il primo giudice
sono io.

Il giudice ordina il caos, ma
gli altri siamo noi.

Lo dico con tre balbettii,
l'aspettativa di noi
dipende dagli altri.

Oggi ci trovo centomila parole chiave.
La vita
non l'ho lasciata fisicamente.
Oltre ad insegnare
ho tanto imparato.
Il mio giudice mi dice che sono
insicura e che ho perso la mia
famiglia: ma tutte queste cose non
imparate mi hanno fatto rimettere
tutta la mia vita.
Vorrei solo svegliarmi
da quest'incubo.

Una mente può essere ricchezza.
Quindi niente senso di colpa.

Ognuno risponde alla propria coscienza,
ecco perché mi voglio bene.

Il giudizio interiore dilaniava me stessa
ma oggi sono meno crudele
Metto la firma sulla mia vita
serena di adesso.

Non so di cosa stiamo parlando,
forse di Decathlon e di dormire.

Benvenuto ma non è quello.
Forse basta la parola.

Mente Locale è una frontiera
fra ciò che è ammesso e cosa no
nella società.
Essere qui è già un'abbandonarsi e
non è facile.
Ognuno si riempie dell'altro ma
sono appena arrivato.

Mi libero del giudice,
affronta la situazione.
Tutti sono sempre
sotto giudizio.
C'hai stesi tutti
perché è
inevitabile.
Mi sono concessa il lusso di
essere egoista perché
alla fine cos'è normale
e cosa no?

Qui forse non c'è giudizio,
perché il controllore non passa.

E' meglio il nostro controllore
piuttosto che quello esterno.

No, ci controlliamo ma abbiamo
la manica larga
con le interperanze.

La malattia psichiatrica
mette tutto in discussione e
neanche il giudice è esente.

Riconosco gli altri ma
non so con quali parametri.

Vi musico l'introduzione
fischiando i miei registi
preferiti
perché qualcuno volò
sul nido del cuculo,
quando sono con voi
mi fate paura.
I ruoli sono tutti uguali,
ma Basaglia come Lenin
sono eroi,
così mi difendo
dal sadismo degli operatori.

Nessun commento:

Posta un commento