Laboratorio urbano - Mente locale

Il Laboratorio urbano - Mente locale è una iniziativa di auto mutuo aiuto che nasce tra i servizi della salute psichica e mentale del ASLTO1 di Torino. Inizia le sue attività il Giugno del 2000 e ci si incontra una volta alla settimana il Martedì mattino dalle 11.00 alle 13.00 circa, a Cascina Roccafranca, via Rubino 45, Mirafiori nord, Torino. Chi vuole sapere di più può scrivere a :laburb@libero.it




venerdì 26 agosto 2011

IL TERREMOTO, OSLO E LA BORSA GRECA



 Mente Locale 26.07.2011

IL TERREMOTO, OSLO E LA BORSA GRECA
(Se cascasse il mondo io mi sposto un pò più in là)

Pulcinella e Balanzone
quanta gente sul cornicione
che c'aspetta al solleone,
con i problemi
appesi al balcone.

Liberi dalla deficienza
dei Signori del potere
e del dolore,
hanno pure staccato
la Dandini e Annozero.

Cammini stanca
con gli occhi colmi di luce
e ti porti dietro il mondo.

Ieri il terremoto a Torino
e la scossa nelle persone.
Rendere antisismiche
le nostre coscienze e una
ricostruzione tutta la vita.

Il senso d'impotenza
davanti al terremoto anticipa
il senso di piccolezza.
Forse c'è qualcosa di sacro
dopo il terrore.
Ne siamo continuamente attratti.
Ecco perché le prostitute
sono il nostro baluardo.

Non si ferma il sussultorio.
Dotato di buone capacità
logico-matematiche,
insomma sono un genio.
Il terremoto è come un
camion che sussulta.
Sembrava fosse uno
dei soliti giochi di comunità
e c'era protezione.

Non solo
non si può fermare,
ma non lo puoi
neanche sapere in anticipo.
E le macerie?
Chi rompe paga,
i cocci sono suoi.

Costruiamo qualcosa di nuovo,
non la stessa casa,
ma è dall'obbligatorietà
che dobbiamo partire.
E' umano.

In gruppo siamo al sicuro.
Si passa il tempo ad azzannarci
invece di formare catene
gli uni con gli altri.

Se ci cammini dentro,
se sai come stanno le cose
prima o poi
riuscirai a cavartela.
La ricostruzione è
anche il perdono.



Nel momento in cui
ci sentiamo senza forze,
è proprio in quel momento che scattano.

Facciamo terminare
questo terremoto
che dura da tanti anni!

Eravamo troppo piccoli
per capire.
Si faceva finta di niente,
ma avevo una strizza!
Gesù mi ha consegnato
uno scrigno che era
un dono dal cuore.

Il terremoto è
ogni martedì a Mente Locale,
dove vedo che sono
uguale agli altri.
Sono un uragano.
Le mie macerie
le sto ricollegando,
perché nulla si distrugge.

Un terremoto continuo
e una continua ricostruzione
come colonna sonora
della mia vita.

Io non l'ho sentito,
c'ho una vita piatta.
Tipicamente supermeniano.
Il terremoto non lo decidi tu,
ma la vita.
Puoi stare anche con la colla e
il senso di colpa..

Gli incontri che sono stati negativi,
dove le macerie verrebbe da portarle lontano
sono stati i miei terremoti.

Le vite degli altri sono le tue,
e la tua degli altri.

Siamo in un terremoto continuo
e si può solo pregare ma
io non ho avuto paura.
Chi se ne frega poi
con tutta la gente
che c'è per strada!
Da una parte la forza,
dall'altra i cocci.

Niente terremoti amorosi,
io guardo al futuro.
Dobbiamo abituarci
ai terremoti della passione.

Mi inquietano
le centrali nucleari
proprio in riva al mare.
Con una fatica sovrumana
ho dovuto recuperare
tante dosi di pazienza.

Più tempestoso di questo mondo
c'è solo il sole
e a te
il più alto grado di ricostruzione.
Il saggio dice:
chi non ricorda il suo passato
è senza futuro.

Forse non divertente,
ma effervescente,
con un lato estetico.
Il terremoto amoroso
è uno dei più difficili.
i hanno costruito
un po' antisismico.

Ho sentito vento, ma
sarà mica stato il gatto?

C'è il terremoto che risucchia e
quello che butta fuori,
ad ogni modo
occorre prenderlo in modo positivo.

Nell'impossibilità,
il cambiamento può
sempre portare cose buone.
Rimettiamo i mattoni
in modo simile a prima
per dare senso alla vita.
Questo è un po' il trucco.

Con rabbia ieri
il terremoto
non ho sentito a causa del 16,
avrei voluto viverla
anche io questa sensazione.

Le macerie servono solo
a qualcun'altro per
fargli sentire le sue macerie.

Nietzsche, fascistone maledetto,
durante il terremoto
mi stavo infilando la
canottiera in cucina.



 
Sarebbe stato liberatorio
se cadeva la casa ma
per fortuna sei qua con noi
e che non ti occorre
cercare la morte.

Io credevo di essere immortale,
ma poi
ho cambiato opinione.