Laboratorio urbano - Mente locale

Il Laboratorio urbano - Mente locale è una iniziativa di auto mutuo aiuto che nasce tra i servizi della salute psichica e mentale del ASLTO1 di Torino. Inizia le sue attività il Giugno del 2000 e ci si incontra una volta alla settimana il Martedì mattino dalle 11.00 alle 13.00 circa, a Cascina Roccafranca, via Rubino 45, Mirafiori nord, Torino. Chi vuole sapere di più può scrivere a :laburb@libero.it




martedì 31 gennaio 2012

Compagnia necessita virtù

Mente Locale 31.01.2012
Compagnia necessita virtù

Al Trattamento Cinematografico Obbligatorio,
Shutter Island.
Un manicomio criminale
dove tutto può succedere.


Mente locale produce suggestione,
ma adesso si sta assopendo.
Facciamo memoria dei luoghi.
La stanchezza ci rende
meno effervescenti,
eppure il seme dell’ascolto
ci rende presenti.
Ripeto gli errori nel silenzio
perché non apprendo la lezione.

Ma cos’è questo silenzio?
La follia non lascia scampo,
resta l’amicizia di Aristotele.
La possibilità dell’impossibilità di essere amici
è la possibilità di arrivare da lidi lontanissimi.
Da Chivasso si vede il mare,
ma dal mare si vede Chivasso?



Ogni situazione della vita
ha un baratro.
La rivelazione dell’estasi
è quella dell’uomo
che si rivela a sé stesso.
Bataille sostiene l’amicizia
come discontinuità e nella nebbia
 c’è vuoto e confusione.
La paura parla in me
 con il neon epilettico e
provoca fastidio.
Problemi concreti e non passatempi,
anche se ne vorrei essere contagiato.
La minoranza vuole risolvere i problemi,
il resto parla dei dipinti,
ma gode del bello.

A Mente locale sono
come alla fermata del tram,
sono fuori luogo e
mi danno solo farmaci e sonnolenza.
Parla dei problemi perché
ti ascolto pienamente.
Per rispetto, ci sono modi di vedere.
Fatti valere ma senza
assolutizzare.
Un problema grande
prende tutta la mente.



Un amico è
che più ce n’è meglio è
mentre le risposte
le soffia via il vento.
Si chiede aiuto a chi
sta meglio di noi,
il teatro permette
di tirar fuori le emozioni,
ma senza dare troppa
minestrina al brodo.
La fantasia ci eleva,
divento veloce
come un neutrino e
 la difendo dal racket dell’ortofrutta.
Non sono assente alla scena,
se l’amicizia la conquisto..
che sia da ambo le parti.
Sbatto la porta
perché son presente.
Rispondo agli altri
cercando una risposta per me.

Le assenze
non sono
non presenze.
Il male mentale è
un male bastardo.
Sogno strascichi brutti, ma
la colazione riservata è
un atto di amicizia insieme
al mio teatro di ogni giorno.
Se non ci sono io
c’è qualcuno che supplisce
la mia assenza.
L’importante è esserci,
ma se dici carro, un carro
ti attraversa la bocca.
Da quando son nato
mangio parolacce.
Se non ha agito da amica,
allora gli ha fatto del bene.


Venerdì sera Nietzsche
ci porterà il suo baratro
con estrema lucidità.
Dice il dirimpettaio postumo di Nietzsche:
“Mente locale è un ottimo
face book alternativo”.
Se tu sei troppo dentro
ciò che farai sarà mediocre,
recita Mann.


Compagnia necessita virtù,
senza le sciocchezze dell’arte.
La parolaccia non esprime tanto,
e chi taglia la strada è opportunista.
Il baratro è il rischio di guardarlo e
 non tutti sono disposti a farlo.
Dice Rocky: “Se riesco a resistere
non sono solo un bullo di periferia”.
Costi quel che costi,
che l’arte
non sia consolatoria,
ma instaura una collaborazione.
Il manifesto di dolore
è molto fisico e anche teatrale.



La neve che cade
oggi è intrisa nel sangue
di questo baratro
 che ferma il tempo,
 servito con
contorno di patologia.
Amicizia è
quando entri nell’altra persona e
lei è dentro te.

Il baratro è una possibilità
che può accadere all’improvviso,
ma noi possiamo guardarlo insieme.
Il più comune dei problemi
è pensare solo ai propri problemi.
La società non è tonda e
siamo un po’ sociopatici.
Il sovrano non chiede amicizia
perché nella sudditanza
tutti gli sono amici.
E’ diverso piangere veramente dal dolore
piuttosto che a causa di
una cipolla.
Non sopporto chi esalta la follia,
vuol dire che non c’è passato.


Crescere è così dimenticare
di vivere per sempre.
Ti ho lasciato essere felice,
bisognava insegnarti
la sofferenza dei labirinti e adesso Icaro,
ti seppellirò qui,
tra i sorrisi dei loro tessuti vuoti.
Il sovrano non ha amici,
 a loro Bataille
ha lasciato la miseria del loro potere.
Gli altri invece l’accesso al mondo
mentre voglio sconfiggere il problema.
Mi domando se la terapia
coi farmaci sbagliati
sia giusta, ma mi ha contenuto.
I farmaci prendono a tutte le età e
mi prendo il lusso di stare in silenzio,
sconfiggendo il vuoto.
Scrivi del mio delirio
così ci potrò riflettere sopra.


giovedì 26 gennaio 2012

Oh amici, non ci sono amici!!!

Mente locale 24-01-2012



Trucchi,
passi smarriti
verso il prossimo
e se stesso,
museo dell’Io
edifici raccolti
opere d’arte e conservazione degli istinti,
labirinti e gallerie,
lucernari e cortili interni
a Louvre cerco
la raccolta dei pesi e delle misure,
nella triplice di Guggenheim
cerco dipinti leonardeschi e ambrosiani
che si perdono
nei cunicoli di Pietro Mica,
mai dire Maya,
grido l’apocalisse
verso i quaranta mila morti e
grido “io sono vivo”
e sento il fischio del silenzio,
the sound of silence,
sento mentana e lerner che invitano
a chiamare in televisione
e far sentire il fischio del silenzio,
invitano a perdersi nella giungla delle passioni,
mettere in gioco la propria identità,
vivere una piccola morte,
con ardore,
sovrumani silenzi
vo comparando,
parlare all’infinito
o all’imperativo
passare dal rito al diritto
seguendo Brahma
ma ci siamo persi
nelle diramazioni vediche.



L’ascolto dell’altro
un sussurro,
un grido dell’anima,
tanto va la gatta al lardo
che ci lascia lo zampillo,
io sono una donna notturna,
il mio segno o sogno è la pyrra,
e lì dove giaceva il corpo della piccola Yara
sono nati due fiori sconosciuti.
Io inizialmente mi nascondo,
fuggo e poi mi vergogno,
poi ritorno e
precipitosamente fuggo
alla vista del corpo nudo,
preferisco un ruolo drammatico,
ero Rocky
ma poi mi sono perso tra i supereroi,
dare chiedere
donare ricevere
oggetti che viaggiano sul motorino,
la carezza del vento non può sostituire
la carezza del padre,
no affetto
no amore
botte tante,
di giardino in giardino
fumando e camminando,
alla deriva con amicizia
equilibrio squilibrio,
quando entri nel branco cosa succede?
Risponde Aristotele:
oh amici, non ci sono amici!!!



Soma come Pyrra,
pietra e fuoco creano la donna,
sono fuoco e fiamme,
fiamma perenne,
sono acqua,
acqua nel bagnetto della bimba,
fuoco, acqua e acido lattico,
da bimba sono stata chiusa in box ludici
e poi da grande
incorporata nella televisione
insieme a tutte le stelle
da Mike Buongiorno ad Alba Parietti.
Oh amici,
non ci sono amici
neanche da Maria de Filippi
Uomini e donne
è una cacata,
ho le mie riserve
mi fido e non mi fido
amici e non amici
con moderazione ho fiducia nell’uomo
e non a Dio surgelato,
impossibile spiegare l’amore
è già difficile sentirlo.



Il buon samaritano
cerca la pecorella smarrita,
per fare amicizia
vanno al cinema
a vedere Il Cacciatore,
è questo che vuoi?
Chiedeva il buon samaritano alla pecorella
puntando la pistola su se stesso,
è questo che vuoi?
Forse è meglio
se ci scambiamo le mezze albicocche,
essere o avere
avere o essere?
Chi trova un amico
trova un teatro.

mercoledì 18 gennaio 2012

Bisogna farla finita col giudizio dell'Io

Mente locale 17-01-2012



Una conventicola millenarista
cerca di compiere la sua missione di fede
facendosi strada tra kant e Shopenhauer
tra velo di maya e ragion critica.

Terra, donna in attesa
mare, onda in discesa
guardando bene,
mi son ricreduto
era solo
una lavatrice accesa.

Michel Foucault
che è molto di più di un dio
legge le vite in parallelo
congiunte al infinito
storie minori
che cercano parole
già dall’età ellenistica.

Totem e tabù abbattuti
ecco perché non funziona l’erezione,
facciamo un giro a vuoto
intorno alla nostra parte femminile;
dormivo,
dormivo e sognavo,
il ciclo che mi ritorna,
dopo 18 mesi,
geografie rosse
disegnate da un miracolo di Cristo,
sognavo
nell’ultima cena
cibarsi del corpo
proprio e altrui,
ma toglietemi una curiosità,
esistono maschi anoressici?

Bisogna
farla finita
col giudizio dell'Io,
far rotolare la sfera
del eros degenerato,
riscoprire civiltà sepolte nelle viscere,
accettare la propria parte femminile.

L’uomo sessuale
si dà al pallavolo
la mente forgia il corpo
col mantra e il tantra,
non puoi scegliere dio
come se fosse il proprio io.

Psiche e psicosi
mente e mentosi
a porta palazzo non ci vado più
perché volano sciabolate
e arti disarticolati,
me lo ha detto mia madre.

L’io incollato alla persona
come una seconda pelle,
l’io come pelle sociale
e l’orecchio dentro al orecchio
un pensiero che pensa se stesso.

Odore di carne sciolta nell’acido
odore di morte al pronto soccorso
sento l’odore della cocaina
ogni volta che accendo una sigaretta,
odore di morte che sale su dal gabinetto,
eros e thanatos
andata e ritorno
il corpo della donna
eros e thanatos.

Dopo molto tempo
è ritornato il ciclo
perché ho iniziato
ad avere chiara
la mia identità
sono ritornate le mestru
festa del inconscio
che ha superato
abusi e traumi del passato
che hanno cancellato
la mia femminilità,
è ritornato il ciclo
e ho scoperto
che sono seguace di Sapfo,
poesia femminile
contro i pregiudizi.

L’autoerotismo
è una sorta di eroismo dell’io.

venerdì 13 gennaio 2012

Torino mad pride teatro

Mad pride presenta:

TORINO MAD PRIDE TEATRO

Organizzato da
Luca Atzori e Mariaelena Piovesan

Ingresso gratuito
Offerta libera

Torino mad pride teatro non intende presentarsi come una normale rassegna.
TMPT ci tiene a evidenziare la propria diversità con fierezza e orgoglio.
A partire dal 2012 TMPT inizierà ad insinuarsi fra i teatri, i locali, le strutture psichiatriche, le sedi delle associazioni che si occupino del disagio mentale etc.
Ci saranno diversi tratti che ne contraddistingueranno la "personalità": le compagnie teatrali composte da utenti psichiatrici, o che più semplicemente rientrino nella categoria del “teatro civile” si esibiranno o in locali o in teatri.
Le compagnie composte da "normali" teatranti si esibiranno in strutture psichiatriche o comunque vicine agli utenti (case appartamento, associazioni,…) e dovranno trattare argomenti che siano affini al disagio, la follia.
Ogni serata di Mad pride festival sarà distinguibile da una girandola presente nella location Mad pride festival è una rassegna libera, e tende a muoversi in libertà.

La finalità è quella di creare un vero e proprio evento che possa generare uno scambio fra due realtà (quella dei "normali" e quella dei "folli") in maniera che possano essere scardinate (anche solo lontanamente, un giorno) tutte le paure che ancora incombono nelle relazioni fra di esse.

Vorremmo raccogliere le volontà di tutta la città di Torino, affinché una semplice "rassegna" si trasformi in un vero e proprio evento a lunga durata. I matti devono avere diritto di uscire di casa loro senza per forza avere di mezzo i loro operatori che li controllino ad ogni movimento che fanno. I matti devono avere la possibilità di vedere svolgersi nelle strutture create per loro spettacoli delle compagnie operanti a Torino.

"Il teatro è una dichiarazione di follia



CALENDARIO
Una storia da non raccontare. Della compagnia "L'interezza non è il mio forte".
19 Gennaio - Caffè della caduta - Via Bava 39

Anima mia che metti le ali di e con Silvia Lorenzo.
20 Gennaio 2012 - Ex teatro antico - Via San Marino 10

Come si diventa ciò che si è. Nietzsche a Torino di Marte Costa.
3 Febbraio 2012 - Ex teatro antico - Via San Marino 10

Happy new fear. Re-cita. Imari.
17 Febbraio 2012, - Ex teatro antico - Via San Marino 10

La stanza di Antigone di e con Alessandra Nicoloso e Raffaella d'Angelo.
9 Marzo 2012 - Ex teatro antico - Via San Marino 10

Storie nella storia della storia di Marina di Paola e Dario Tagliamacco.
3 Marzo 2012 - Ex teatro antico - Via San Marino 10

Il suicidio, di Marta di Giulio.
06 Aprile 2012 - Ex teatro antico - Via San Marino 10

Anna Cappelli, di Eidos teatro
20 Aprile 2012 - Ex teatro antico - Via San Marino 10

Titolo provvisorio everything we ve got behind di Inti Nilam
04 Maggio 2012 - Ex teatro antico - Via San Marino 10

L' (a) normalità non esiste, di e con Maria Elena Piovesan.
18 Maggio 2012 - Ex teatro antico - Via San Marino 10+

Forum in azione
01 Giugno 2012 - Ex teatro antico - Via San Marino 10

Icaro di Luca Atzori
15 Giugno 2012 - Ex teatro antico - Via San Marino 10



Torino Mad Pride Teatro

presenta


“Anima mia che metti le ali”
Storia di Sabina Spielrein

20 Gennaio 2012 alle ore 21.00
Ex teatro antico,via San Marino 10

Interpretato da Silvia Lorenzo

ideazione drammaturgica e scenica di Silvia Lorenzo
con la collaborazione di Timothy Keller
aiuto registico di Przemek Wasilkowski

Progetto di residenza sviluppato presso il Grotowski Institute
( Wroclaw-Polonia)
Produzione “ Fiorile delle Arti e Culture”


Sofferente di una grave forma di isteria Sabina SPIELREIN, ebrea russa, fu paziente di Jung, ed in seguito sua amante. Laureatasi in medicina divenne ella stessa psicanalista e sicuramente le sue teorie influirono sul lavoro di Jung. Figura a lungo ignorata e sottovalutata fino al ritrovamento ed alla pubblicazione della sua corrispondenza con Jung e Freud.

Anima mia che metti le ali è il percorso di Sabina, lontano dal cliché della “follia” dove la comunità scientifica ha voluto ingenuamente relegarla.

In scena la donna che, grazie alle sofferenze accolte ed interpretate, ha raggiunto la consapevolezza della propria complessità, trovando, alla fine, la porta della sua “cella”, la sua passione e la sua forza, il suo pensiero di donna anticonformista, precorritrice dei tempi, segnata dalla pulsione amorosa, dal dolore e dalla grande forza.

Per ripercorrerne la storia e il carattere mi sono avvalsa delle lettere da lei scritte a Freud e a Jung, delle risposte degli stessi alle sua missive, delle cartelle cliniche redatte da Jung nel periodo del suo ricovero e, prevalentemente, delle pagine sul suo diario.



mercoledì 4 gennaio 2012

L’aura, l’imbuto e il sessos

Mente locale 29.11.2011
L’aura, l’imbuto e il sessos

L’imbuto della modernità
e Laura non c’è.
L’aura è stronza e
al contempo spirito dell’anima.
E’ una donna, si prende ciò
che si vuole e la si lascia lì.
L’aura avvolge i sacrifici
per riprendersi le sue virtù ma
la si annienta con la masturbazione.
La donna non perde semi e
fa l’amore, ma non sul pulman.
Le sintonie provocano
i guardiani del destino e
l’accadere degli dèi,
come il destino dell’eroe
nella tragedia.
E se il demone ci chiedesse
di ripetere la nostra vita adesso,
risponderemmo in un altro modo,
ma non tutti.
La cura è dentro noi stessi.

Anche l’incontro con una persona
negativa non è casuale e
la brutta abitudine all’errore
porta mal di pancia dolorosi.
A Pasqua ti potrò rispondere.
Eros e Sessos,
soprattutto quello pornografico.
Non aspetto la guarigione
dagli altri ma la società
non gira l’imbuto.
Sopportare chi ha l’aura
negativa o andarsene.
[Speriamo se ne vadano
i controllori dal quattro].
Il distintivo d’invalidità
e quello militare,
altro che stringere la mano.
Da solo riconosco la mia aura.
Le due auree al cimitero
si sono coese e abbandonate.
La semplicità
porta all’abbandono e alla cura,
ecco la mia cura.
Ma l’abbandono
non è arrendersi.
Il suicidio assistito a pagamento
e quello per i poveri sotto il camion.
La mia adorata moglie e
la mia adorata madre
sono la mia ragione di vita.
Toscanini antifascista
rifiuta “Giovinezza”,
Fortwangler nazista no.
Stimo valdesi e comunisti,
e voterò De Magistris
sindaco di Napoli.

Propongo una storia
a proposito di
abbandono e cura, ecco
perché non metterò più
in mano agli altri la mia vita.
“Tutti quelli che hanno le ali
desiderano volare”
disse l’allodola.
“Noi siamo di terra e ci piace
mangiare”, ribatté la tartaruga.
Per vana gloria
mi sono fatta tartaruga
rinunciando alla mia natura.
Mi crogiolavo nell’imbuto
del centro diurno.
L’operatore mi prendeva
in braccio e lui faceva tutto.
Oggi non voglio più essere passiva e
il centro diurno è diventato
un pronto soccorso
coi suoi codici.
Riprendiamo la vita in mano
senza strapparsi le ali.
Son caduta e mi rialzo,
e questo arricchirà la mia vita.
Necessito l’accompagnamento
nella strettoia dell’imbuto,
ho lasciato l’accudimento.
Un percorso che finisce e
si scende dalla pece,
respirando salvezza.
Tante sfighe, come
la psichiatra a volte
ci fa allontanare
dalla nostra aura e
il compito
del nostro destino
si allontana.
La via della guarigione
c’è già,
occorre riconoscerla.
Nell’acquaviva brasiliana
una freccia nel punto
più profondo della parola.
L’armonia della disarmonia.
Non voglio ciò che è fatto,
ma quello che tortuosamente
ancora si fa; anche se ti
strappano le penne ma
preferirei di no.
Rischierei la perdizione eterna
nell’usare la mia porta di sicurezza,
tradendo la divinità
che porto dentro.
Le frasi di Shakespeare
mi hanno incantato e
io sono tranquillo.
Larva, farfalla, leone
e iena: una o nessuna
ma non tutte insieme.
Il fiocco di neve
colpisce tutti.
Rimani quello che sei,
è la morale della storia.
Fra cinque minuti
tenterò di essere qualcosa di diverso
nella dissociazione quotidiana.
Mi sento l’allodola che
ha le piume
ma non riesce a volare.
Colpa del cuculo.
Il cuculo porta
specchi spettri.
La capacità di scegliere
discerne
l’essere scelti.
E’ nato Tommaso,
ma non ci credo.
L’ultima forma umana
è la follia,
non la vogliamo interrogare
e non ci vogliamo stare
ma saremmo senza
rapporti umani.
Vorremmo volare e
il gruppo non ha capacità di farlo.
Ma noi riusciamo a viaggiare
restando nella nostra stanza del crimine,
sappiamo volare
ma c’è paura di cadere e
le parole possono far cadere.
Quella metamorfosi è una parte nostra.
La nostra identità deve espellere
tutto ciò che non va bene.
Siamo jolly e intravediamo
la luce e la vita
è un sorriso divertente.
C’è un filo che mi attrae per
camminarlo.
La vita dall’alto restando fermi,
ma orientandoci nel buio.
Non voglio ripetermi perché
ho causato troppo dolore
e Ligabue vive da star.
E chi lo dicembre lo è
mille volte più di me.
Glassenait a tutti.