Laboratorio urbano - Mente locale

Il Laboratorio urbano - Mente locale è una iniziativa di auto mutuo aiuto che nasce tra i servizi della salute psichica e mentale del ASLTO1 di Torino. Inizia le sue attività il Giugno del 2000 e ci si incontra una volta alla settimana il Martedì mattino dalle 11.00 alle 13.00 circa, a Cascina Roccafranca, via Rubino 45, Mirafiori nord, Torino. Chi vuole sapere di più può scrivere a :laburb@libero.it




giovedì 15 dicembre 2011

Svalvolatura

Mente locale 13-12-2011


Rappresentiamo
“i soliti fantasmi”
di Peppino de Filippo,
sul lenzuolo bianco
dipinti tutti nudi
a Filicudi
a mangiare
cani crudi.

Avanza la nonna di Bethoven
e insieme a maresciallo Tito
gridano che non è reato
sedersi su poltrone di pelle umana.

Si tratta
di te e di me
riflessi e ricordi di stagione
foto di te e di me
nei giorni d’inverno.


Fallimento e successo del sintomo
che lascia dietro di se una scia narrativa
sintomo fatto da scampoli
del individualismo proprietario e del cinismo,
sintomo che da fuoco alle baracche dei rom,
l’altro è da sempre sacrificabile,
è apparsa tra di noi la statua della libertà
ci dice che bisogna ripensare il gruppo
ci chiede se lo può guidare
uno svalvolato fuori di se.

Bisogna fare uno sforzo
per l’emancipazione dei contenuti
svalvolatura e paranoia
richiedono lucidità
c’è bisogno di cultura.


Cosa porto oggi al gruppo?
La tigre o il lupo?
Meglio la tigre
nel quaderno della poesia,
la tigre ci risveglia
va bene stare nel nostro piccolo orto
dove aspettiamo e ospitiamo gli altri
ma noi quando usciremo?
quando andremo verso gli altri?
Non possiamo essere autosufficienti.



Troppi pezzi, mi perdo
non riesco a legarli
immagazzino e dico la mia
e forse serve a qualcuno
ed anche a me,
mi sento parecchio fuori
ne carne ne pesce
in vari ruoli e responsabilità
ci vuole un bel pacco natalizio
per ognuno di noi,
un sacrificio benedetto
per far star su la cattedrale
e il ponte sacro,
per costruire la cattedrale della nostra vita
bisogna sacrificare,
metterci del nostro.


Bisogna mettere un po d’olio
togliere i stridii dell'anima
chiedo aiuto perché non basto
voi siete esperti di vita
accogliete il prossimo.

Mia madre è malata d’orgoglio
e io vado in gruppo-appartamento
fammi squillare il cellulare
cosi me lo ritrovo
la maggioranza non sempre ha ragione
ma ha sicuramente più forza
tutti i fiumi vanno al mare
e il mare non si riempie mai
Wiesel dice che
il contrario del amore
non è l’odio
ma l’indifferenza,
bruciano i campi e i villaggi,
riaprono i campi di sterminio
si sente forte
il silenzio degli innocenti.

lunedì 5 dicembre 2011

Zoometamorfosi dell'aura

Mentelocale 29.11.2011
Zoometamorfosi dell’aura



Io sono stato anche bene
con i miei deliri,
ma dava fastidio alla società,
scatta il controllo sociale
dal CPT alla scuola,
arriva l’eritreo
e rimette in pista
il razzismo subito,
suicidi in carcere
ma anche nella pianura padana,
IO NON SONO RAZZISTA.

Influenze continue
nei supermercati e nella città,
sulla linea 4 che lega la città
da un capo all’altro,
ci sono i controllori
ti fanno scendere
e ti spengono l’aura,
loro hanno l’aura negativa
e ti chiedono pure il saluto
oltre il biglietto,
la linea 4
una linea popolare
che porta le periferie in centro
è diventata una linea d’elite,
fuori i poveracci e gli immigrati
che non pagano mai.



Alla ricerca dell’aura perduta
emanazioni sensibili
amore, dolore e angoscia
chiedo perdono
per il ritardo,
ho tre argomenti
sento radio-capital,
in Svizzera da Exodus o Umanitas
Lucio Magri
ha trovato il suo Stalker
verso il suo ultimo viaggio,
sento di Von Karajan,
di Toscanini e Furtwängler
la triade dei direttori,
per me Toscanini antifascista
è il primo come Valdo e Lenin,
Gesù Cristo e Basaglia,
De Magistris, Falcone e Borsellino.

Un Re dei tempi antichi
vede che sul dito medio di Cattelan
riposa una allodola
passa una tartaruga e le dice
“smetti di volare,
strappa le ali
e inizia a camminare,
diventa tartaruga”
e cosi fa;
arriva la donnola
vede un boccone grasso senza ali,
ma non la mangia,
la porta al centro diurno
un allodola che si credeva una tartaruga.

Non so se sono
allodola, tartaruga o donnola
ho perso l’aura
ho perso il mio destino
per sempre o per mai,
certe volte mi seduce il potere
prima volavo qualche volta
adesso ho le ali strappate
e sembro una tartaruga,
l’unica risposta possibile è:
preferirei di no!!



Qui sulla terra è l’inferno
mondo crudele, criminale e spietato,
cerco la porta di sicurezza per evadere
sotto le ruote di un TIR,
non riconosco più
la mia potenza divina,
propongo la visione di “Shutter Island”
per il Trattamento cinematografico obbligatorio,
ho visto “Faust” di Sokurov
ma sono uscito a metà film,
mi rammarico
perché non ho salutato Xavier Bardem
che passava di li per caso
e chiedeva informazioni,
volevo un suo autografo.

Mi sento allodonolla,
larva, farfalla,
leone o iena,
dipende da che giorno è!!
Essere sempre lo stesso e
insieme diverso,
ho le piume
ma non riesco a volare,
abbiamo bisogno
di una poesia sugli specchi
ma oggi non trovo le parole,
non riesco a volare
non riesco a scegliere
cerco lo stalker, la mia guida
interrogo la follia
e le do quattro meno meno,
umiltà e presunzione,
non mi dà nessuna informazione.



Metamorfosi o cambiamento?
L’essere si dice in molti modi,
ma noi preferiamo l’idea
che è un prodotto dell’occhio.
E’ meglio una crisi esistenziale o
una crisi glicemica?
Se potessi scegliere
non rivivrei la stessa vita
“preferirei di no”.