Un delirio mi(s)tico
A Mente Locale non si mangia sempre,
ma quando si mangia si mangia bene…
Il Rifugio Urbano è una delle stanze della città.
Una stanza per chi non trova spazi,
ha perso di vista la propria stanza,
si sente sempre in una distanza.
Il Rifugio Urbano è anche una città di stanze diverse,
fatte di spazi e pazzi e pezzi di vita che s’incontrano,
s’incrociano, si intrecciano, vivono e convivono assieme.
In ogni stanza c’è almeno una persona,
che dentro di sé ha una mente piena di stanze,
con all’interno altre persone,
che a volte arrivano al Rifugio Urbano e dicono:
«ci sono anch’io».
Alcune dicono anche:
«mi ero perso, mi avete ritrovato! Non credevate, eh?»
Ogni persona dà una mano all’altra,
ma non si può mai dire se tirerà o spingerà,
se darà una pacca sulla spalla o una carezza, o
se vorrà essere (ri)pagata.
La presenza è una bella moneta di scambio, al Rifugio Urbano.
Bisogna sapere parlare anche senza le parole.
Compi un gesto! Riempi un vuoto o svuota un pieno.
Hai una poesia nella Mente? Liberala!
Al Rifugio Urbano qualcuno denuncia inappetenza,
qualcun altro ha un’eterna fame, e
vuole essere ascoltato, accolto, e vissuto anche da altri.
C’è chi preferisce scottarsi, e chi vuol cuocersi a fuoco lento…
La prima stanza del Rifugio Urbano
è una stanza che non si capisce subito che è una stanza;
è un po’ dentro e un po’ fuori:
è la stanza di Mente Locale.
Il gruppo di Mente Locale sta cercando di fare ordine nella propria stanza,
e ha bisogno anche del tuo Caos.
Nella Stanza di Mente Locale ci si accoglie,
ci si parla se si ha voglia,
ci si scambia una presenza,
si costruisce un’esperienza.
Nella stanza di Mente Locale ci si confronta sulle proprie esperienze,
ci si conosce, ci si rapporta.
Ciascuno può fare della propria esperienza un’autentica risorsa per gli altri,
e può prenderne un po’ di quelle degli altri.
Spesso accade che alla fine ci si senta anche troppo pieni
– di emozioni e di parole e di gesti che risorgono –
e ci si sente in un labirinto.
Ma poi si fa Mente Locale e il labirinto diventa un mappa,
un’intera città (e forse di più) a nostra disposizione.
A cominciare dalla città di stanze del Rifugio Urbano.
Diritti di cittadinanza:
ricordatevi che i diritti di cittadinanza non vanno da nessuna parte
se non si riesce ad accogliere nella città.
La città (civiltà) è la porta dei diritti di cittadinanza,
e i diritti di cittadinanza sono i passaporti per la città.
Tutti dovrebbero avere con sé questi passaporti.
Non bisogna abbandonare la città a se stessa,
altrimenti il viaggio finisce prima di incominciare.
Non bisogna abbandonare l’abbandono a se stesso,
altrimenti la città non potrà viaggiare.
La città è una nave che solca il mare del tempo,
che tutto abbraccia e colma;
è un’illusione pensare che siamo abbandonati,
stando in questa cosiddetta città civile.
Forse è la città civile che è abbandonata.
Se ti senti abbandonato a te stesso,
forse hai solo bisogno di tempo.
La città è un Titano,
come Kronos-Saturno,
donatore di tutte le misure.
Se non ti occupi un po’ della città,
la città si occuperà di te;
comincia col sentirti presente,
accenta un presente,
facciamo un regalo:
troviamo una casa nella città, e
cominciamo a trasformare questa cosiddetta città civile!
Quest’oggi mi sono sentito un po’ saturnino, al Rifugio Urbano.
Al Rifugio Urbano ci si occupa
delle periferie del condominio psichico.
Tutte convenzioni! Troppi impegni decisi da altri!
Pensieri che mi sono stati affidati,
ma non mi interessano fino in fondo.
Il mio essere è più profondo:
il mio inter-esse(re) ha bisogno
di riscoprire ciò che sta nella periferia del mio condominio psichico.
Ah! Le riunioni condominiali: che noia mortale!
Al Rifugio Urbano, a cominciare da Mente Locale,
si compiono però dei riti latenti,
si farfuglia nel silenzio,
si dà spazio, nell’inferno, a ciò che inferno non è.
Ci si riappropria della polvere accumulata negli angoli,
negli scantinati bui e nelle periferie dei nostri condomini psichici.
Sì, ma non so se ci riesco, o se ne ho voglia!
Nella periferia del mio condominio psichico c’è un gelo latente.
Il timore di confrontarmi con gli altri:
mi state chiedendo di occuparmi di ciò che più mi preoccupa, e mi blocca.
Se non ti occupi del tuo condominio psichico,
sarà la città a occuparsene.
Il gelo latente è un buon inizio:
un’immagine efficace da mettere un po’ più al centro del nostro condominio,
quello del Rifugio Urbano;
l’inizio del tuo discorso, è la tangente del tuo Cuore-Io.
A Mente Locale non si mangia sempre, ma Quando Si Mangia Si Mangia Bene!
Mi sento confusa, non riesco a fare Mente Locale!
Preferisco alzarmi e giocare col cane.
Mi sento bloccato, intontito dai farmaci.
Vorrei diminuire la dose.
Occorre trovare delle buone combinazioni
d’idee e di risorse per consegnare qualcosa di sé agli altri,
e avere in cambio qualcosa di soddisfacente.
Pharmakon sta per medicina, ma sta anche per veleno.
Dovremmo riuscire a trovare la giusta miscela
d’idee e di risorse
per trasformare il veleno in medicina,
per trasformare la terapia in cura.
La vera cura è dentro di noi,
ma da soli non riusciamo a vederla.
I soli non bastano:
ci vogliono anche le lune.
Però ho smarrito la chiave del mio essere.
Puoi ripetere, prego?
La ripetizione aiuta,
ma non dev’essere ossessiva.
Spero di riuscire a dormire stanotte!
Bisogna poter usufruire di un ordine del possibile,
per cominciare a chiedere l’impossibile.
C’è una stanza che sta in più stanze, al Rifugio Urbano;
è la mia idea per aiutarsi a fare ordine: è l’Informa Matti–
lo chiamo così ma possiamo dargli un altro nome.
All’Informa Matti ci sono le proposte per provare ad essere più curiosi.
È un po’ come un Informa Giovani però per i matti,
e anche per chi non è matto,
ché un po’ di follia gli può far bene.
All’Informa Matti c’è una panoramica delle opportunità
che offrono le associazioni e i gruppi che operano in città,
nel campo sociale della salute mentale.
Oltre a Mente Locale, che si ritrova a cascina Roccafranca,
c’è per esempio l’associazione Arcobaleno,
che offre attività di scrittura e comunicazione,
di inserimento lavorativo, di collaborazione creativa, di partecipazione.
All’Informa Matti
ho avuto il contatto con il centro di psicologi in linea
dell’associazione il Bandolo.
Sono stati molti gentili, e mi hanno aiutato.
Quando però sono andato al Bandolo
non mi sono trovato bene,
volevo vedere gruppi diversi.
Bisognerebbe avere anche un’associazione che si chiamasse Il Fuso,
per fare filare un po’ la lana,
e se esce fuori una matassa,
pazienza: un po’ di matassa ci vuole.
Ho letto su Segn/Ali, le rivista di Arcobaleno: «la pazZienza è la virtù dei folli!»
Al Rifugio Urbano
ho trovato anche la possibilità di buttare fuori la mia amarezza:
psicovomito tenuto nello stomaco per troppo tempo.
Meglio psicovomitare un poco che sentire un’ulcera permanente.
Riflusso GastroUrbano, più che Rifugio Urbano.
All’Informa Matti,
all’interno del Rifugio Urbano,
ho avuto la possibilità di risolvere alcuni problemi personali,
tramite il servizio di Matti a Cottimo della Sveglia,
la rivista di MadPride che ho trovato al Rifugio Urbano.
Al Rifugio Urbano
mi son preso nota delle date degli spettacoli teatrali di MadPirde.
Trovo che i matti di MadPride
siano completamente fuori di testa e
che talvolta recitino meglio fuori palco
che non sul palco.
Ma distinguere l’uno dall’altro forse è un esercizio assurdo…
Al Rifugio Urbano ho scoperto di avere 16 fratelli e 19 sorelle che non conoscevo.
Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, aiutaci tu!
All’Informa Matti mi hanno dato l’indirizzo del Caffè Basaglia,
che avevo sentito nominare tante volte,
ma non avevo capito dov’era.
Al Caffè Basaglia ho potuto seguire degli interessanti incontri
sul futuro della salute mentale.
Ogni tanto c’era troppo futuro,
mettevo in pausa e
andavo al bar a farmi una bevuta con gli amici.
Il Rifugio Urbano fu galeotto. Lì ho conosciuto il mio amore.
A Mente Locale non si mangia sempre, ma QUANDO SI MANGIA SI MANGIA BENE!!!
All’Informa Matti mi han detto che a Chivasso,
c’è la cooperativa CLG che fa musica insieme agli alberi e al vento.
All’Informa Matti
mi hanno detto
dove poter ascoltare la trasmissione Segn/Ali Radio
curata dalla redazione di Segn/Ali.
L’ho trovata molto interessante e articolata,
e mi ha emozionato.
Ho scritto loro una e-mail per fargli i complimenti e
mi hanno invitato a partecipare.
Al Rifugio Urbano ho scampato un ricovero.
Al Rifugio Urbano ho imparato un’arte e l’ho messa da parte.
Al Rifugio Urbano sono entrato nella parte e
ho dato un senso alla mia esistenza.
Al Rifugio Urbano ho scopeto di avere un talento per la poesia,
e mi hanno fatto conoscere il Circolo Poetico Urbano Orfeo.
Quando siamo andati a Grenoble a declamare le nostre poesie,
ho deciso che là è molto meglio che qua,
e adesso sto cercando di realizzare il desiderio di tornarci per viverci.
Al Rifugio Urbano ho scoperto
che le famiglie che hanno un matto
sono famiglie speciali.
All’Informa Matti mi hanno informato che,
se volevo,
potevo dire la mia esperienza insieme a mio fratello
partecipando alle attività dell’associazione Insieme,
che ospita Utenti, Famigliari e Operatori, e
hanno un giornale che si chiama U.F.O.
Al Rifugio Urbano avvengono scambi sospetti di materiale cartaceo,
contenenti articoli teorici e deliranti mimetici,
che non sappiamo se sono stati scritti da gli umanoidi della Sveglia,
da quelli di U.F.O. o dalla redazione di Segn/Ali o
di altri giornali altrettanto sospetti.
La sensazione è che le redazioni della psichiatria torinese
si stiano dando un gran da fare per mischiare le idee,
al Rifugio Urbano.
Tenere d’occhio la situazione: potrebbe avere delle conseguenze sconvolgenti…
All’Informa Matti mi hanno segnalato
il concerto dei N’euro e dei Database Blues Explosion,
al circolo Passoni in barriera di Milano.
Non so come raggiungere il circolo Passoni.
Qualcuno mi può accompagnare?
Non me la sento di andare da sola…
Posso accompagnarti io.
Ah, grazie, non so davvero come ringraziarti.
Ti farò una statuina.
Al Rifugio Urbano pratichiamo la Teurgia con le statue di noi stessi.
E gli Déi ci staranno ad ascoltare…
e le nostre statue irradieranno messaggi telepatici…
e le voci che sentiremo sgorgheranno dal cuore e per il cuore.
L’associazione il Tiglio ha fatto esplodere la bomba:
a maggio il Rifugio Urbano era tutto a San Pietro in Vincoli!
Al Rifugio Urbano è passato un dì anche una psichiatra.
Sembrava molto disorientata e divertita.
Credo abbia scoperto qualcosa che non conosceva.
Al rifugio Urbano accogliamo gli psichiatri
che hanno voglia di confrontarsi in modo paritario.
Anche Atena,
Dea della Norma,
era per James Hillman,
grande alchimista,
un archetipo con una sua spiccata follia.
Al Rifugio Urbano non si capisce cosa sia la norma.
Al Rifugio Urbano ci inventiamo ogni giorno delle norme nuove.
Quindi doniamo alla normalità dei mondi diversi di pensare.
Il Rifugio Urbano è un soccorso fisico, morale e patafisico!
Al Rifugio Urbano ho passato la notte e lì ho visto Ecate,
Dea Tricefala,
di donna inquieta malinconica,
di donna leggiadra e bellissima,
di donna dotta e saggia.
Diana degli Inferi,
Signora della Notte,
quella notte ti ho conosciuta e
sono diventata una Maga,
e ti sarò sempre grata.
Al Rifugio Urbano facciamo magie con intrugli speciali, e carmi fatati…
Hai una Poesia Nella Mente? Liberala!!!
Quanta musica ho scoperto
dopo che al Rifugio Urbano
mi hanno segnalato
concerti, band, scene inedite piene di suono.
Al Rifugio Urbano le mie voci sono state zitte.
Al Rifugio Urbano ho imparato ad ascoltare le voci,
e non a sentirle passivamente.
Prima di arrivare al Rifugio Urbano credevo che
«udire le voci» fosse solo un modo di dire.
Ho scoperto che la follia è una via di conoscenza,
se ci si aiuta a resistere all’angoscia.
Mi sono sentito così meno normale,
non più matto, ma solo più umano,
prendendo parte ad una Grande Esperienza.
Al Rifugio Urbano mi sono divertito a filosofare in compagnia.
Non capisco molto di filosofia,
ma tutti quei pensieri mi sono piaciuti,
perché vedevo che le persone erano felici nell’esprimerli.
Spinoza diceva che l’uomo pensa,
e constatava così che il pensiero non è riservato ai filosofi,
ma è proprio di tutti gli esseri umani.
I matti pensano follemente:
lasciate che il pensiero folle sia pensato dai matti,
e non pontificate psicologie della follia senza avere provato almeno
ad ascoltare il pensiero folle della mia mente folle!
A volte penso che stiamo pensando troppo.
Basterebbe compiere alcuni gesti semplici,
senza pensarci su: lasciamo sempre qualche sedia vuota,
così chi arriverà dopo di noi la troverà già pronta per sé.
Sono gesti pensati col cuore.
Empedocle diceva:
«il sangue che va al cuore è il pensiero.»
Ma tenete presente che oggi ad Empedocle,
più che esiliarlo,
gli farebbero un bel tso,
tanto gli variava l’umore,
con tutti i suoi démoni.
La normalità è un punto di vista, la follia è un piano di vista…
Dicevano gli arabi:
la via più breve che passa tra due punti è
certamente la linea retta,
ma non è detto sia la più interessante
(Elogio dell’arabesco).
Al Rifugio Urbano si collegano i punti di vista con le linee della vita.
Siamo labirinto, minotauro e Teseo.
Ogni tanto a Mente Locale si perde il filo di Arianna.
Siamo sia Dedalo che Icaro, e siamo anche il Sole!
Siamo esseri eliotropici ma amiamo anche l’oscurità.
Ogni tanto Mente Locale ci consegna un filo di Arianna.
Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, aiutaci tu!
A Mente Locale ho scoperto
di aver sbattuto tante volte la testa contro il muro:
la mia mente ha fatto collezione di stelle,
come nei cartoni animati…
il mio disastro era pieno di astri!
Al Rifugio Urbano
mi hanno proposto di andare
a cascina Roccafranca a fare Mente Locale.
Ci sono andato e a un certo punto mi sono stufato,
mi sono alzato e sono andato giocare con il me stesso bambino.
Ho scoperto che Mente Locale è un bilocale, si comincia a fare anche a Piossasco!
Il Circolo Poetico Urbano si allarga e un poco si allaga.
L’Europa è la casa con le case nazionali.
Se la guardi bene con la coda dell’occhio del sole,
vista un po’ di sbieco,
sembra un grande Porto,
pieno di banchine, moli, valli e fiumi, un nave che solca il tempo…
una città urbana, piena di rifugi urbani, piena di rifugiati poetici.
Napoleone Bonaparte diceva: «la geografia è già un destino».
Al Rifugio Urbano
sono venuti quelli della comunità Il Porto di Moncalieri,
e hanno affisso gli inviti:
a settembre ci si ritroverà tutti
per un nuovo raduno del Circolo Poetico Urbano Orfeo.
Hai Una Poesia Nella Mente? LIBERALA!!!!!
Manifesto poetico militante dell'arte di vivere
rifugio urbano realizzato
redatto dal Maestro di vita
Enea Solinas
che abbiamo la fortuna e la grazia
di avere come compagno di strada!
MrLaburb