Laboratorio urbano - Mente locale

Il Laboratorio urbano - Mente locale è una iniziativa di auto mutuo aiuto che nasce tra i servizi della salute psichica e mentale del ASLTO1 di Torino. Inizia le sue attività il Giugno del 2000 e ci si incontra una volta alla settimana il Martedì mattino dalle 11.00 alle 13.00 circa, a Cascina Roccafranca, via Rubino 45, Mirafiori nord, Torino. Chi vuole sapere di più può scrivere a :laburb@libero.it




mercoledì 18 dicembre 2013

Resoconti autunnali

Mente locale 10-12-13 Cascina roccafranca

Che cosa ti appartiene?
quasi nulla
ma tra il niente e il nulla
c'è il nostro io
la nostra identità,
faccio una preghiera silenziosa
una preghiera sovversiva
tra equilibrio e conflitto;
Lidl che vai delacs che trovi,
Hunziker pratica in striscia la seduzione
interiorizzata tramite la merce,
pomodori deluxe qualità superiore
idroponico olandese
tutto perfetto e luccicante.
Ma cosa ti ha luccicato per la testa, stamattina?
Apro l'unità di crisi per normalizzare il sintomo
dò una capocciata contro il muro e mi ripeto,
apriamo piuttosto un varco
verso un utopia sovversiva realizzata.
Mi spiace
ma oggi non ho sentito niente
meno male che lo so:
tutti abbiamo dei conflitti.

26-11-2013

La normalità nella differenza
unico e irripetibile
non siamo cloni di nessuno o
forse siamo cloni di Nessuno,
sicuramente Odisseo
sarebbe contento.
Riusciamo a spogliarsi dei ruoli?
A rimanere nudi?
Partiamo dal confronto sul bene collettivo
tra dentro e fuori non esiste un confine netto
diversi e uguali.

19-11-2013
Piove e siamo pochi
in attesa dell'altro
incontro me stesso
o dentro o fuori
da qualche parte ho appuntamento con me stesso
mi chiamo al cellulare per sentirmi ma
non c'è campo
mi metto all'angolo ed ecco quattro tacche
finalmente posso parlarmi.
Un incontro operatori e utenti
a partire da mente locale
a partire dalla tristezza che avvolge la psichiatria,
ognuno può essere risorsa per l'altro
un luogo d'incontro e
di accoglienza reciproca.
Un educatore deve essere permanentemente in crisi
regna l'indifferenza e
si vede sul volto di ognuno di noi l'orrore
chiusi nei nostri alveari
singolarmente ognuno nella sua cella
apparentemente tutti insieme
vengo a mente locale dove c'è più intensità
facciamo fatica con la delocalizzazione in cascina
lasciare del centro diurno la dimensione uterina.


12-11-13

Sentiamo il racconto
Della  Storia straordinaria di Peter Schlemihl
l’uomo che ha venduto la sua ombra,
in una festa di fine °800
uno alto e bello
dinoccolato, vestito di grigio
tira fuori dal taschino
uno tappeto intero,
del tutto apparecchiato
comprese sedie e tavoli e
domanda:
mi vendi la tua ombra
in cambio di una borsa
che produce denaro sonante?
Mi vendi la tua ombra?
Ti do la borsa magica,
la borsa di Milano
e cosi diventi ricco senza ombra
un uomo senza ano ma
con la borsa di Milano.
Vende e gira solo di notte
quando l’ombra non è necessaria,
piange l’amore deluso e impossibile
e alla fine, infelice
incontra di nuovo l’uomo con la giacca grigia,
ti ridò l’ombra
se mi dai l’anima,
butta la borsa dentro la grotta
dentro la grotta del pozzo
fa l’eremita
negli angoli bui del bosco.
Adalberto von Chamisso
non sopportava il razzismo
e se ne va sbattendo la porta
l’ombra ingombra e
tu che faresti,
venderesti la tua ombra o la tua anima?
Vendo la mia anima
tengo di più al mio corpo,
sentendo questi contratti di vendita
che non si riesce a liberare
vendo l’ombra e mi tengo l’anima
ma se non ho ombra, non ho più luce
è meglio alla fine
vendere l’anima e tenersi l’ombra
perdere l’ombra è un parto del diavolo
in Kaukaso dentro la grotta
nasce il disegno d’amore,
mi stò facendo in diretta
un idea proiezione
a seconda della luce
si proietta l’ombra,
avere o essere?
Se non c’è l’hai non ci sei
l’ombra fa parte della vita
e l’anima non esiste,
l’ombra è il mio opposto e
se non c’è ombra non c’è luce
c’è solo tenebra,
se vendi l’ombra
devi imparare a camminare nelle tenebre,
mi tengo l’anima
l’ombra un mantello nero dell’esistenza
ingombrante, stà li e mi segue;
l’ombra strappata di Peter Pan
che cerca Wendy la sarta
che lo ricuce.
Mi seguono come ombre
i miei fantasmi
sono il mio inedito
l’ombra mi pensa
ma io mi domando,
in paradiso, avremo ancora l’ombra?


Ombra ristoratrice
dalla calura estiva
ombra accogliente
dal riverbero lucente
l’ombra mi fa essere nel tempo
con l’ombra misura le piramidi
ombra rivelatrice delle distanze cosmiche
luogo fresco dell’anima e della mente
mi sono accorto della mia ombra
solo quando l’ho persa
e non potevo più che
appartenere al regno delle tenebre,
il cieco è un ladro di ombre
non te ne accorgi e zac
ti ritrovi senza ombra
inavvertitamente,
il cieco è un collezionista di ombre
come Borges, il grande cieco
che scrisse, L’elogio delle ombre,
ma a me è successa
una fusione termonucleare interiore,
esplosione di luce tremenda fù
ed è sparita la mia ombra.
Voglio crescere
sotto la tua ombra
basta che sia
ombra d’amore,
vedo tra le ombre
come leggo tra le righe
sto un pò in ombra
senza ombra di dubbio.


29-10-2013
C’è crisi
nuovi poveri
si aggiungono a quelli vecchi
una crisi di debito
non debito personale
ma debito di stato,
formattato o rottamato
urla qualcosa dentro di me
ricordo il fragore del mondo che crolla,
già quando sono nato
mi sentivo un sopravissuto
del ghetto di Varsavia,
facevo già la preghiera dei morti
stando in mezzo tra ricordo e oblio,
tra odio e amore per me stesso,
il mio io valore
è un orto verde smeraldo
cerco giardino confinante
per sentire il valore del noi,
sono come una tartaruga
a cui hanno tolto il carapace
cerco di inventarmi qualcosa
per non soccombere e
risentir l’amore
essere capace.

22-10-13
Siamo tutti complici e
responsabili del manicomio,
è una mattanza
una radunata dei matti
solitudini in serie
frammenti senza mosaico
isole senza arcipelago
tremendo e terribile
il fatto della solitudine,
bisogna star bene con se stessi
per non soccombere.
Quale è la domanda?
Cosa c’è dietro la diagnosi?
La psichiatria vede solo la punte del iceberg,
riformuliamo la diagnosi con parole nostre.
A volte scendono le lacrime
mi invade la tristezza
ma non mi sopporto e tramuto tutto
in rabbia.
Sono stanca stanca
di me e del mondo
voglio essere accolta
con semplicità.
Inutile,
mi sento inutile
neanche un tappetino
per pulire le scarpe altrui sono
ecco cosa sono.
Non potevo scegliere e
qualcun altro lo faceva per me
adesso, anche se sbaglio, scelgo
e non mi fratturo più le mani
prendendola col muro.
Sono troppo selvatica e forastica,
voglio far meno fatica
a star con gli altri.
Non riesco a metter su un desiderio mio
e mi aggrappo a quello degli altri.

martedì 10 dicembre 2013

Un viso solare

Un viso solare
appare in riunione
in tre, andiamo alla ricerca
di un linguaggio dei smarrimenti.

Incontro operatori
aderenza al territorio
guidati dall'ansia e angoscia
chiedere alla comunità
appartenenza e cittadinanza.




In via Roma la folla è densa,
attraversarla fendendola a spallate
con rabbia, stringendo i pugni
mi soffermo e mi chiedo,
ma dove cazzo vai?

Mi invade il fantasma dello psichiatra e
scatta l'insofferenza verso il potere,
la relazione con la malattia
mediata dal sapere dello psichiatra,
dai farmaci e dai suoi strumenti 
mi fa scattare meccanismi di difesa
tento di difendermi e mi chiedo
perché sono qua?
I farmaci danno una mano
ma bisogna prendersi cura di sé.

Accade che noi
rifugiamo il dolore
lo sentiamo ma
non riusciamo a dare un senso,
cerco di dormire tanto
almeno metà giornata
essere senza coscienza nelle mani di Morfeo e
riposarsi dalla tirrania del io.

Relazioni autentiche
sono la Lady Chatterley
dell'idraulica amorosa,
amo ma ho anche paura del mio cane,
come anche di mio padre,
ho portato il mio vuoto da riempire
una cassetta vuota a cui mancano gli attrezzi.




Delirio,
linguaggio altro
il disagio del delirio,
linguaggio altro
si apre la porta dello stargate e
chi è?
Sono solo io,
son passata a salutare,
mi divide una casa con mia madre
ma ho messo le mie priorità,
fare quello che mi fa stare bene
vado in gruppo appartamento,
ho gli stessi problemi
ma pesano meno.

Mi ricordo
quando stavo bene e
ho nostalgia di me stesso,
prendo il laudano come Re Giorgio il Folle.

mercoledì 20 novembre 2013

Senti chi canta! Alda Merini, l'amore nelle tenebre....a Pinerolo

Il circolo poetico orfeo
porto, segnali e mentelocale,
ringrazia gli amici di pinerolo
per la serata dedicata ad alda merini!
emozionante, abitare poeticamente la memoria
testimoniare che l'esperienza della follia
oltre dolore e sofferenza
è rivelativa, per tutti
dei nostri limiti e dei nostri desideri
tramite un artigianato continuo
di parole e relazioni,
la poesia non solo come arte della parola
ma sopratutto come arte relazionale.

Senti chi canta!
Alda Merini, l'amore nelle tenebre.











giovedì 24 ottobre 2013

Welfare bene comune

Il laboratorio urbano mente locale
sarà portatore della sua esperienza e di altri gruppi
su relazioni d'aiuto che promuovono autonomia
venerdi pomeriggio al convegno
Educarci al welfare bene comune 

Per venerdì 8 e sabato 9 novembre la rivista Animazione Sociale ha organizzato due giorni di riflessione e confronto. Sarà il II appuntamento nazionale degli operatori sociali, dopo la prima edizione del maggio 2011 dove confluirono a Torino quasi 1000 operatori da tutta Italia. Di fronte alla fragilità dilagante - che corrode le vite e produce fratture nella coesione sociale - occorre rilanciare le ragioni del welfare come bene comune. Quel welfare dentro cui operano ogni giorno migliaia di professionisti e semplici cittadini impegnati nel tutelare condizioni di dignità umana e nel ricreare legami sociali. Quel welfare che oggi deve essere sempre più "anima pensante'" dentro le città. Mai come oggi, infatti, il welfare si configura come impresa collettiva. per questo Animazione Sociale ha deciso di convocare a Torino il mondo delle professioni sociali, educative, sanitarie. Per continuare insieme il lavoro di scrittura di una grammatica del senso e dell'azione. A beneficio di un'idea di uomo, di città, di futuro.


mercoledì 28 agosto 2013

La cura è politica




                                       Coordinamento Nazionale Utenti della Salute Mentale

                                                              LA CURA E’POLITICA
                                                                                di
                                                                        Luca Atzori

I disturbi che coinvolgono la psiche o la sfera emotiva, vengono inclusi, comunemente, all’interno della categoria di “Malattia mentale”. Intorno agli anni settanta parole come “pazzo” “matto” “insensato” “invasato” etc lasciavano il posto alla parola “malato”. Così, ogni qual volta si fosse incontrata una persona bizzarra che presentasse sintomi di squilibrio o delirio, si sarebbe commentato (sottovoce) “devi capirlo poverino, non sta bene”.

All’interno della psichiatria la Bibbia si chiama “Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali”, il quale fornisce una classificazione di tutte le “malattie mentali” conosciute. La nosologia garantisce certamente maggiori semplificazioni nel processo di terapia, così viene seguita indiscriminatamente nonché, spesso, esclusivamente. Questo comporta spesso che il paziente porti con sé la propria condizione di malato quotidianamente, fino a dipendere completamente dalla medicina che diventa una protesi esistenziale piuttosto che uno strumento.

Ma ora vorrei porre l’attenzione anche verso un’altra tendenza che vede la propria origine in quella zona deputata ad assumere ruolo antagonista nei confronti della psichiatria, ovvero quella che sostiene che la malattia mentale non esista.

Spesso chi sostiene questo lo fa con una tale emotività e rabbia, che la stessa posizione rischia di essere solo una debole provocazione, destinata a esaurirsi in sé stessa. Già, perché per quanto “la malattia mentale non esista” quando una persona si trova in una fase acuta di delirio o in una crisi depressiva, non se la passa poi tanto bene.

Ora, mi sembra di intravedere, in queste due posizioni, un minimo comun denominatore, manifestantesi in un carente approfondimento del significato del termine “malattia”.

La malattia è il contrario della salute. E’ quella condizione in cui si presenti un ostacolo al normale svolgimento delle funzioni vitali dell’organismo. Malattia è una parola che indica una necessità: quella di prendersi cura di sé stessi.

Chi soffrirà di gastrite chiederà aiuto al gastroenterologo per farsi aiutare a superare il problema, così come chi soffrirà di spasticità chiederà aiuto al logopedista, chi di tumore all’oncologo e chi soffrirà di schizofrenia allo psichiatra. Si presenta un problema, così si cerca di risolverlo con l’aiuto di un professionista deputato alla cura della persona.

Spesso però capita che il medico riesca a prescrivere solo trattamenti farmacologici i quali si rivelano insufficienti oltre che (nel caso della psichiatria) coattivi, se non addirittura dannosi.

Così vediamo un rammollimento del bisogno di cura, destinato spesso a spegnersi verso la resa. La terapia diventa così una routine. Si diventa “cronici”, ovvero malati per sempre. La medicina diventa una cura della malattia e non più della persona. Si cura il male come lo si farebbe con una bambola da pettinare (proverbialmente).

Chi invece, sostiene che la malattia mentale non esista, è convinto del fatto che essa sia solo una forma di controllo e che il disagio sia segno della forte sensibilità di chi patisce il mondo fuori che è invece il vero malato.

Ora, nella prima posizione, vedo una proiezione del male verso l’individuo mentre nella seconda una proiezione verso l’esterno, il mondo.

Ma proviamo a pensare alla malattia mentale (e non solo) come ad una metafora. Se invece di dire “sono malato” si dicesse “mi sento come le persone malate”? E se questa metafora la raccontassimo a chi non si rende conto di trovarsi in una situazione simile?

In tal caso parleremmo della malattia come di quella Necessità che l’organismo sente di prendersi cura di sé. Vedendola in quest’ottica, dovremmo fare coincidere la malattia con la terapia, la quale avrà inizio al momento dell’ “impazzimento” e non in quello della prima consulenza psichiatrica. In entrambe le posizioni di cui sopra troviamo invece (seppure in diversa forma) poca attenzione verso questo segnale. Nel primo caso si tende a tappare il problema (per questioni di fretta, approssimazione o carente interesse) nel secondo si tende o a esaltarlo romanticamente (approdando però solo allo stereotipo) o anche a utilizzarlo come segnale per munirsi di una vittima sacrificale da mostrare al mondo e via dicendo.

In che modo possiamo ritenere la “malattia mentale” una risorsa? In assenza della proiezione operata dalle altre due scuole. Nel disagio vediamo manifestarsi un problema che non sta solo fuori e non sta solo dentro. Piuttosto dovremmo pensare che all’interno della persona “disturbata” vediamo manifestarsi sia il mondo fuori che il mondo dentro. Curare sé stessi significa quindi curare anche il mondo intorno.

In tal caso curarsi diventa un atto politico. Se, ad esempio, la psicosi, è una forma di rifiuto delle strutture imposte, una sorta di ribellione, lo sforzo richiesto a chi vive questa condizione è quella di inventare nuove strutture che siano comunicabili, creare un mondo che risponda ai propri bisogni. Per far questo è necessario che i propri bisogni vengano scoperti e ciò è possibile solo attraverso un ascolto. In tal caso possiamo dirlo con certezza: curarsi è un lavoro e ha un’importanza elevatissima.

Il paziente deve essere dunque anche un medico, capace di curare il mondo attraverso sé stesso. Solo che questo spazio di lavoro non gli viene concesso. Molti così si arrendono a definirsi con la propria diagnosi. Per molti diventa un alibi. Altri rifiutano invece di ascoltare il segnale e molto spesso vanno ad approdare in casi simili a quelli precedentemente citati. E’ un circolo vizioso che fa parte di un mondo che non ha nessun interesse di mutare sé stesso nella sostanza. E’ il frutto di un mondo in cui qualsiasi aspetto umano diventa sempre meno “monetizzabile”, sempre meno utile. Il frutto di un mondo privo di cura.
 


venerdì 5 luglio 2013

Orfeo a Cascina Roccafranca

Orfeo prenderà corpo e apparirà 
il 19 luglio alle 9 di sera, 
fa caldo, è arrivata l'estasi 
come dice mr laburb in un vecchio verso.
Non mancare l'incontro tra 
Orfeo, Carlo Pestelli  e Milena Prisco
è già memorabile!
 Musica e poesia per riflettere, amare, odiare e ridere di cuore.


Tutti mi chiedono

Chi sei tu?
io sono mrlaburb e
so quello che dico:
l’infinito
non si può sopportare
a lungo
senza metterlo
in un guscio di noce,
io sono mrlaburb
sono pieno di
anfratti intestinali,
elucubrazioni mentali,
prossimi e lontani
sulle labbra di Dio,
scissioni riuscite
e sintesi fallite.



giovedì 13 giugno 2013

Torino mad pride 2013

Torino Mad Pride in collaborazione con Radio Banda Larga presentano l'anteprima del
TORINO MAD PRIDE.


Venerdì 14 giugno a partire dalle ore 21.31 i muri de La Vetreria c.so Regina Margherita 27 Torino, daranno il via alla manifestazione dell'orgoglio dei matti facendo vibrare i presenti con le note dell'Opera Requiem Punk eseguita dal progetto MROZINSKIch e la performance djset sproloquio della celebre serata e trasmissione radio TurboMinchia.

L'Opera Requiem Punk composta e suonata per l'occasione dalla cellula MROZINSKIch, racchiude in sé la claustrofobia cantautorale accesa da raffiche free dark noise. Un'esperienza sensoriale catartica di collisione tra sentimento e ragione. Autori e protagonisti Lukasz Mrozinski (MROZINSKI, Merçe Vivo, aSzEs_0, Seminole, Rebe, Toda), Trevor Mrozinski (La Situazione Chimica, Teatro Canzone Ambulante, Enrico Supertino), Lorenzo Peyrani (Hidre Intime, Stefano Amen, xi)x), Maurizio Suppo (Human Contrast, Daniele Brusaschetto, XYLES).

Ore 21.31
TMP Prequel Party
"Opera Requiem Punk"
MROZINSKIch
composto e suonato da
Lukasz Mrozinski, Trevor Mrozinski, Lorenzo Peyrani, Maurizio Suppo

a seguire
Performance Djset Sproloquio
TurboMinchia
con
Simone L'ipocrita Sandretti, Alberto Tulo Moretti, Marco Pederasta Perugini


SABATO 15 GIUGNO 2013
ore 15
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
MAD PRIDE

È passato un anno dal primo Mad Pride di Torino (TMP), voluto da un gruppo di persone consapevoli di quanto sia sottile la linea che separa la "normalità" dalla "follia" e che pertanto rifiutano lo "stigma" del disagio psichico. Con un variopinto corteo, il Torino Mad Pride rivendicava l'anno scorso, per le vie della città, la libertà di esprimere la propria diversità psichica, diffondendo la cultura del rispetto e della parità.

Il Mad Pride torna sabato 15 giugno, con partenza alle 15 da Piazza Carlo Felice e arrivo al Parco del Valentino, attraverso il quartiere di San Salvario.

Promuovono l'iniziativa l'Ass. Cult. Olocroma, il Laboratorio Urbano Mente Locale, il Tiglio ONLUS, il Coordinamento Nazionale Utenti della Salute Mentale, il World Network of Users and Survivors of Psychiatry(WNUSP).

ore 22
TMP Porno Lounge Kino
Sonorizzazione dal vivo con proiezione della pellicola
DAS CABINET DES Dr. CALIGARI di R. Wiene

a cura di
Lorenzo Peyrani, Grace, Riccardo Salvini, Federico Pianciola, Lorenzo Ricca e altri
CINEMA MAFFEI - BAR ROUGH
via Principe Tommaso 5
Torino
Tutti gl eventi del Torino Mad Pride 2013 saranno trasmessi in Diretta Streaming su www.radiobandalarga.it



venerdì 7 giugno 2013

Dal bau del buio al uao della luce

Mente locale a Cascina Roccafranca, 31.05.2012 e 21.05.2013
Resoconto poetico del gruppo
Il bau del buio e l’uao della luce



Parla il Presidente
grazie per l’orario serale
cosi posso venire a mente locale,
venire è un piacere personale
e vi faccio una domanda:
cosa dico del bau del buio?
Che cos’è l’oscurità?

Dove non c’è luce
si riesce a sentire lo stesso,
ma io nella notte perenne impazzirei
meno male che ci sono le stelle,
ho vissuto il tunnel buio e
strade senza uscita,
ma il vero buio cala su di noi
insieme col giudizio impietoso,
giudizio giudicante e ragionevole
che spegne ogni speranza,
ho visto bambini ciechi
che corrono senza farsi male
incomprensibili agli oculisti ed
anche agli occultisti,
non sappiamo più che cosa è la compassione
la confondiamo con la consolazione,
consolazione edificatoria psichiatrica
fatta dagli adoratori del nulla,
dico no a quello che non mi piace
ma anche al troppo piacere,
non si può dire facilmente
si al buio, ma cerco
di non consolarmi troppo,
ridateci il nostro dolore
ecco che canta vittoria

Riprendo il mio dolore
io sono disposta a stare peggio
in nome della verità
ad ascoltare ogni mia voce
quelle vere
a liberarmi di ogni stampella
maschera tinta velo
voglio stare peggio,
voglio vedere le ossa,
spalmarmi di carne e sangue,
camminare con le ombre,
guardare in faccia la mia nullità.
e godere della mia vergogna
della mia debolezza
del mio spavento,
sono un non vedente
della via d’uscita
ed anche della risalita,
se la volete la mia cecità, ve la dò
non per dono né per prestito
ma perché non ce la faccio più,
tutto è impossibile
la vita è impossibile
vedo la gente nel buio
vedo l’agente dell’oscurità,
troppa luce porta all’oscurità
guai a guardare dritto il sole
dicono ai bambini, diventerai cieco
nel buio il tutto si trasforma in nulla,
luce spenta, paura enorme e buio pesto
non so se mi appartiene la mia testa
è sicuro che mi appartiene il mio dolore
discesa verso l’oscurità,
verso la stanza buia, occhi spenti e a tastoni
urti, ansie e angoscia
buio come assenza di possibilità,
buio cane chiuso in una scatola
darkroom e camere oscure
fotografie del inconscio e
toccamenti dei corpi e
dove coglio coglio.

Avete visto il silenzio degli innocenti
pozzi profondi e ipogei angosciosi,
paura ancestrale e atavica
avete visto Jodie Foster
che si spezza le unghie graffiando i muri
paura che viaggia con i raggi infrarossi,
vedo la luce negli occhi tuoi
lame di luce che squarciano il buio cosmico,
avete visto il buio spento
che più nero non si può
negli occhi di Christofer Walken
nel film Il cacciatore
e Robert de Niro che si cala
nell’abisso per compassione dell'amico
giocando e seguendo una pallottola
a roulette russa?

Viviamo in epoca di tirannia della luce
della luce della ragione e
dell'impero della fototecnica
l’adorazione dei fotoni iniziò già con Platone
con l’adorazione dell’occhio e dell’idea,
inizia la metafisica della luce
relegando l’oscurità nel mostruoso e
nel sottosuolo,
forze ctonie e corporeità terrestri,
nera la melanconia lega ancora l’umano
con le viscere della terra,
iniziò un avanzare della luce e
un intensificarsi delle tenebre
luce del paradiso e tenebra del inferno
il messaggio cristiano,
arrivò l’illuminismo
accompagnato dalla tecnica e
generò i mostri della ragione
Auschwitz, Hiroshima e Collegno
ecco il positivismo della luce
siamo figli della notte e
brancoliamo nella luce
basta relegare e confinare il buio e l’ombra
nella dimensione del negativo,
bisogna avere il coraggio di ascoltare
il tremendo dell’oscurità.


 Irrompe la luce
sul volto dell’infanzia
cantiamo Riccardito
bambino discolo e inquieto
figlio della domestica
di una casa borghese
nella città di Lima , a Perù.
Luce dei miei occhi
lo chiama la mamma
e tanto basta.

Mi piace la luce che porta
svelamento gentile
sorpresa e linfa vitale
luce e trasparenze
necessaria la comprensione
delle dinamiche
della campana di vetro.

Vedo la luce
ogni volta che mi sveglio
vedo una ragazza lucifera
porta la luce con piccoli gesti
che illuminano il mio buco nero,
mi basta un caffè e la teoria del elettricismo,
è tutto scritto nel codice domenicano
che il disagio è legato col buio.

Nel buio ho visto le luci
luci portate da altri
sono alla ricerca
della luce costante ma
brancolo e ogni 15 giorni
ho il colloquio con lo psichiatra,
sto nell’ombra
per non scottarmi,
ma afferro il lampo
che mi ha dato il maestro
e mi trasformo
in un corpo luce
luminescente
fosforizzante
elettrizzante.

Si rabbuia il volto
vedo in te l’oscurità
e mi eclisso, mi ritiro
invaso da pensieri
innominabili e autodistruttivi
pratico l’autorotamazione
tramite l’autoerotismo
espello pensieri radioattivi
sono una centrale nucleare in potenza
sono contemporaneamente
stella e satellite.

Esco dal tunnel
aspiro alla luce
chiudo gli occhi
la luce è forte
fatico a condividere
le parti oscure
accecato dagli altri
un Polifemo con Nessuno
mi invade a ondate
la rabbia cieca.

Epifania, venir alla luce
evento rarissimo
uscire dall’ombra
brancolando nella luce
il buio ci è stato rubato
dall’elettricismo scotofobico
noi umani siamo fototropici
specialisti in fototecnica
viviamo sotto l’impero dell’occhio
dell’occhio e della luce
orecchie, naso e mani
sono relegate all’oscurità.

Sono cieco e vivo di luce interiore
voglio ritirarmi nel buio
la luce mi porta confusione
sono la talpa dell’essere
sono stanco e mi metto a letto
spengo la luce
metto i tappi nelle orecchie
e sento solo il respiro della bestia
che dorme in me.

Mi piace l’alternanza regolare
di buio e luce
il sole e le stelle
sono la vita come l’acqua
ho vissuto a lungo nel buio
e so di cosa parlo,
mi ricordo che ogni tanto
mio padre Swarofski
gettava un pò di luce
squarciava il buio con punti cristalli,
ma a me piacciono le luci al neon.

La luce delle candele
fa muovere l’ombre
sentono il vento
e fanno luce calda
in passato accecato dalla luce propria
non vedevo gli altri e vivevo di rabbia cieca.

Non ho paura del buio, della luce si
nel vortice del elettricismo
apro la botola del buio,
dal bau al uau,
dove abita lucifero e lucignolo
nel utero nero della terra madre.

Devo cambiare la batteria
della luce interiore
si è scaricata e non mi riconosco più;
Vivo di luce riflessa.

lunedì 20 maggio 2013

I resti che ci fanno umani




I RESTI CHE CI FANNO UMANI
Un' alleanza culturale ed umana tra Doctor Sax, Cantiere Altrigo, Circolo Poetico Urbano Orfeo, MrLaburb, Facce da Sax, ed un collettivo di liberi artisti nata per illuminare con luce nuova la ricchezza che proviene dai "resti" della nostra specie.

I Murazzi inondati dalla pioggia e dalle vicissitudini che li hanno visti protagonisti negli ultimi tempi, l'abbondanza di rimanenze artistiche, quotidiane, personali, la sempre maggiore volontà di provare a trasformare le macerie non in scarti ma in bellezza utile, la speranza di poter tramutare gli avanzi di ognuno di noi nella ricchezza di altri; tutto questo ha spinto le realtà coinvolte nel progetto I RESTI CHE CI FANNO UMANI a rispondere con una serie di occasioni di incontro libere e gratuite per la città di Torino.
La manifestazione si svolgerà presso il DOCTOR SAX, locale situato nella meravigliosa cornice degli storici Murazzi sul Po, sul lato sinistro arrivando da Piazza Vittorio.

Il primo giorno, 27 MAGGIO 2013 alle ore 19.00 si inizierà con la proiezione del cortometraggio 
THE 8TH WONDER di Silvia Borroni e Giulia Baciocchi
"Una rappresentazione teatrale e sofisticata... Un messaggio di riconciliazione "
Torino LGBT Film Festival."

Alle ore 19.40 si proseguirà con l'inaugurazione della mostra, RES-TI , che trasformerà l'architettura interna del Doctor Sax in un' accogliente culla artistica.
Espongono Silvia Papini, tavole e disegni, Alessandra Ferrua fotografia,
Beatrice Ferlaino e Martina Tazzara lavorazioni degli abiti, Rosalba Castelli quadri,
Amalia De Bernardis installazioni e quadri.
Ad accompagnare la presentazione degli artisti ci sarà una degustazione di
sfiziosità vegetariane preparate in casa.
In contemporanea, alle ore 20.00, si aprirà NON TI SERVE? PORTALO QUI!
Una raccolta di abiti, giocattoli e medicinali da banco che verranno poi smistati e donati in
benficenza a diverse associazioni di soccorso ed aiuto all'uomo presenti sul territorio
nazionale.
Tutti possono portare in sacchi o in scatole di cartone: abiti usati in buone condizioni,
giocattoli usati possibilmente non rotti, medicinali da banco non scaduti.
La raccolta è cura del Doctor Sax.

Alle 21.00, mentre fuori scendono le luci della sera, negli spazi interni prende vita 
REPERTI POETICI E MUSICALI, raduno artistico con declamazione libera di testi, brani, poesie e libera esecuzione di pezzi musicali a cura di Circolo Poetico Urbano Orfeo, MrLaburb, Cantiere Altrigo.
Il palco allestito sarà messo a disposizione di chiunque abbia voglia di leggere o suonare i propri resti interiori. Di chiunque, liberando la poesia e la musica, la voglia dare in dono agli altri.

La settimana continua...
28 - 29 - 30 MAGGIO ore 15.00 / 19.00
VISITA DELLA MOSTRA RES-TI
RACCOLTA DI BENEFICENZA NON TI SERVE? PORTALO QUI!
Domenica 2 GIUGNO dalle ore 15.30 alle ore 18.30 la manifestazione giunge al termine
con FAVORLESTI, un momento dedicato a bambini e genitori, durante il quale un gruppo
di animatori e giocolieri distribuiranno pezzi di favole dimenticate, palloncini, e il Doctor
Sax offrirà brioches e the ai partecipanti.
L'INTERA MANIFESTAZIONE E' AD INGRESSO LIBERO E GRATUITO.
TUTTI GLI INCONTRI SI SVOLGONO PRESSO IL DOCTOR SAX, TORINO
MURAZZI DEL PO, LATO SINISTRO.
Il programma della manifestazione è su Facebook
Facce da Sax.
Per informazioni contattare
eventisax@gmail.com
348/ 4612543
345/3146589

giovedì 9 maggio 2013

Il uao della luce


IL UAO DELLA LUCE

Gente allegra il ciel l’aiuta

24 – 30 – 31 Maggio 2013

Torino


IL UAO DELLA LUCE – Gente allegra il ciel l’aiuta. Rassegna promossa dalle Associazioni Il Tiglio Onlus e Il Mutamento Zona Castalia in collaborazione con: Coop. Sociale l'Arcobaleno, Associazione Laboratorio Urbano Mente Locale, Il Circolo poetico urbano Orfeo, Coop. Sociale CLGEnsemble, Coop. Sociale Piergiorgio Frassati.

Dopo l’evento IL BAU DEL BUIO avvenuto l’8 giugno 2012 a San Pietro in Vincoli Zona Teatro, riproponiamo tre giornate artistico-culturali. Il Tema di quest’anno è la luce, che insieme al buio rappresenta uno dei simboli più evocativi e suggestivi della nostra cultura. Abbiamo invitato i partecipanti ad ispirarsi al tema della luce e al rapporto tra luce e buio. L'iniziativa è stata proposta ad associazioni e compagnie teatrali; in particoalre è stata rivolta a tutte quelle realtà che provengono o convivono con situazioni di disagio come centri di attività diurna, compagnie teatrali integrate, associazioni culturali di auto-mutuo aiuto e di promozione sociale. Tutto questo per ampliare una rete sociale in grado di promuovere una cultura dell’accoglienza. L’intento del UAO DELLA LUCE è quello di valorizzare i processi creativi/artistici che partono da situazioni di disagio, ripensando all’ arte come strumento e non come fine. Come ci diceva De Andrè “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”.

Ingresso gratuito a tutti gli eventi ed attività.

L’iniziativa ha inoltre l’obiettivo di promuovere la XX edizione de IL SACRO ATTRAVERSO L’ORDINARIO, Festival Internazionale promosso e organizzato da Il Mutamento Zona Castalia. Il Festival, che si svolgerà in diverse sedi cittadine dal 14 settembre al 13 ottobre, proporrà un secondo appuntamento de “IL UAO DELLA LUCE” domenica 15 settembre, a partire dalle ore 18:30. Dettagli sulla giornata e programma completo del Festival all’indirizzo www.mutamento.org.


24 Maggio

Spazio Teatro Coop. Sociale L’Arcobaleno / Ass. il Tiglio Onlus

corso Casale 413 - Torino


Ore 19.00 Aperitivo d’apertura Festa

Ore 19.30 Presentazione a cura di Gino Pugliese (filosofo)Intervento filosofico/teatrale circa il Uao della Luce

Ore 20.00 Spettacolo musicale a cura di Smash all della Coop. Sociale L’Arcobaleno - Tracce sonore di ordinaria folliacon Denise Mirandola alla batteria; Michele Labriola ai Rototom; Stefano Del Campo alle Congas, jembè e maracas; Davide Coppola alla campana, tamburo, tamburello, maracas e voce; Bruno al clarino e flauto traverso; Dino De Marco chitarra elettrica, Dimitri Chinigò voce e chitarra acustica; Special Guest Nino al basso e Davide alla voce

Ore 21.00 Spettacolo teatrale a cura de Compagnia integrata I Ciarlatani - Bau Bau Micio Micio regia assente - con Luca Lusso , Marco Bono, Serena Cossotto, creazioni per le orecchie di Gianni Napoli e per gli occhi di Luigi Garofalo (Halo Halo)

Ore 22.00 Spettacolo teatrale a cura di Torino Mad Pride - Gli Aberranticon Luca Atzori e Paolo Zirilli


30 Maggio

San Pietro in Vincoli Zona Teatro (Il Mutamento Zona Castalia)

via San Pietro in Vincoli 28 - Torino


Ore 17.00 Presentazione Festival a cura del Tiglio Onlus e associazioni partecipanti

Ore 17.30Concorso Poetico Il tao della luce a cura del Circolo Poetico Urbano Orfeo

Ore 19.00 Aperitivo

Ore 20.00 Finale Concorso Poetico Il tao della luce a cura del Circolo Poetico Urbano Orfeo

Ore 21.00 Performance teatrale di e con Chiara Zamuner, Irene Vaccaro, Elena Rittatore - Riflessi

Ore 22.00 Performance teatrale a cura di Torino Mad Pride - Ishi Ghahel Il respiro ghignante degli angelicon Trio performativo composto da Simone Sandretti, Silvio Papiri e Alberto Moretti

31 Maggio

San Pietro in Vincoli Zona Teatro (Il Mutamento Zona Castalia)

via San Pietro in Vincoli 28 - Torino


Ore 14.00 Performance teatrale a cura di Compagnia teatrale Contro/Verso (coop. P.G. Frassati) in collaborazione con l'Associazione teatrale L'interezza non è il mio forte - Il pozzo di Babele

Ore 14 .00 alle ore 18.00 *Workshop - Wow Atelier Espressione Artistica a Cielo Aperto spazio espressivo attraverso materiali artistici e di recupero. Aperto a TUTTI, da 0 a 101 anniCondotto da Genny Perria ( Tirocinante Tecnico in Arte Terapia , laureata in Psicologia, educatrice prima infanzia)

Ore 16.00 Merenda

Ore 16.30 Fabio Calvo & Halo Halo - performance di costruzione/decostruzione di arte figurativa

Ore 17.00 Performance teatrale a cura di Compagnia teatrale/Associazione Arcobaleno in collaborazione con la compagnia teatrale dell’associazione culturale Sudate Storie - LiberaMenteAntigone

Ore 18.00 Performance teatrale a cura dell’Associazione Vivamente - L’Oreste rinatoTesti di Bruno Giovetti, voci narranti di Emanuela Capurso, Bruno Giovetti, coordinatrice Giovanna Paternò

Ore 18.45 Performance teatrale a cura di Compagnia Teatrale I Sognattori in collaborazione con Ass. Il Tiglio Onlus e la Coop Sociale l’Arcobaleno – Storie Nucleari
regia di Luca Lusso, Marco Bono e Serena Cossotto, drammaturgia di Marta Ardesi e Monica Specchia

Ore 20.00 Performance musicale a cura di N’euro dell’ Associazione Arcobaleno

Ore 21.00 Aperitivo

Ore 21.30 Performance musicale a cura di Coop. Sociale CLGEsemble e 3Quietmen - Le città invisibili

30 e 31 Maggio

San Pietro in Vincoli Zona Teatro (Il Mutamento Zona Castalia)

via San Pietro in Vincoli 28 - Torino


ALLESTIMENTI – MERCATI SOLIDALI e SOCIALI – PERFORMANCE

Officina 413 (Coop. Sociale L’arcobaleno) – mostra mercato di ceramiche artigianali

Bruna Costadone – dipinti

Simone Lucà – diopinti

Gilda Pugliese – fotografie

Gruppo Contro/Verso (Coop. P.G. Frassati) – mostra di disegni

Irene vaccaro – Riflessi d’oriente (dipinti)

Laboratorio PrimArte (Associazione CLGEnsemble) – mostra mercato oggetti artistici

Associazione Insieme/Associazione il Bandolo – mostra fotografica

* Informazioni sul Workshop di venerdì 31 maggio dalle 14.00 alle 18.00

“Non sai disegnare? Bene.
Sai disegnare? Bene.”
Wow Atelier. Espressione Artistica a Cielo Aperto spazio espressivo attraverso materiali artistici e di recuperoInsieme all’uso di colori, stoffe, creta, collage e quant’altro andremo a incontrare il Wow.Dopo il Bau creando liberamente immagini e parole. Il tuo Bau racconta anche del mio Bau…Il tuo Uao! racconta anche il mio Uao!


venerdì 15 febbraio 2013

Comunicato su delocalizzazione


COMUNICATO


Il Laboratorio Urbano Mente Locale, L.U.M.L., segnala la Grande Delocalizzazione. Finalmente dopo un lungo periodo di gestazione il Luogo è tramontato come il sole alla sera quando il buio inizia a diffondersi e a coprire con il suo manto rassicurante gli spazi aspri della metropoli.

Finalmente! Finalmente diciamo noi, stiamo assistendo al contrarsi degli spazi di vita e di cura che ci spingono ad aprire a forme rizomatiche di reti sociali impreviste e imprevedibili.

Finalmente uno spazio che non è di libertà ma spazio dialogico, accoglienza e diaspora della differenza. Il L.U.M.L. in tal senso informa che gli incontri del martedì non si terranno più nei tenebrosi e inospitali locali del centro diurno di via Gorizia ma a Cascina Roccafranca ogni martedì dalle ore 11.00 alle ore 13.00. Rimangono fermi gli incontri ogni secondo giovedì del mese sempre presso i locali della Cascina dalle 18.30 alle 20.30. La cascina Roccafranca è in via Rubino, 45.

Il L.U.M.L. comunica inoltre che strettamente connesso alle iniziative di cui sopra, ogni mercoledì dalle ore 15.00 alle 18.00 presso il Caffè Basaglia via Mantova, 34 si riunisce l’Assemblea Permanente d’ascolto prima forma di autoorganizzazione degli utenti della psichiatria.


venerdì 8 febbraio 2013

giovedì 24 gennaio 2013

TORINO MAD PRIDE TEATRO 2013

TORINO MAD PRIDE TEATRO
Seconda edizione 2013
Organizzatori: Luca Atzori e Donatella Lessio


Come tutte le iniziative del Torino Mad pride, anche la rassegna teatrale ha come obiettivo quello di creare un'interazione fra il mondo dei cosidetti “normali” e quello dei “matti”.
La rassegna, di per sé, è un grande evento che si muove oltre il teatro e intende simboleggiare la crescita di Torino Mad Pride, quindi la formazione della sua identità. Il lavoro che spera di svolgere è incentrato oltre che sulla cultura, anche sull'incontro. Il teatro da sempre è stato un modo per creare aggregazione, narrare, ritualizzare. Il fatto che i pazienti psichiatrici e le persone “normali” si incontrino e condividano questo genere di esperienza umana, credo vada oltre qualsiasi interpretazione che si serva di etichette. Ci si incontra fra uomini e si festeggia la diversità di ciascuno, il che è pleonastico, perché questo, credo, è il significato dell'incontro, sempre.

La finalità è quella di creare un vero e proprio evento che possa generare uno scambio fra due realtà (quella dei "normali" e quella dei "folli") in maniera che possano essere scardinate (anche solo lontanamente, un giorno) tutte le paure che ancora incombono nelle relazioni fra di esse.

Vorremmo raccogliere le volontà di tutta la città di Torino, affinché una semplice "rassegna" si trasformi in un vero e proprio evento a lunga durata. I “matti” devono avere diritto di uscire di casa loro senza per forza avere di mezzo i loro operatori che li controllino ad ogni movimento che fanno. I “matti” devono avere la possibilità di vedere svolgersi nelle strutture create per loro spettacoli delle compagnie operanti a Torino.

Il teatro è una dichiarazione di follia.

CALENDARIO RASSEGNA MAD PRIDE TEATRO

I spettacolli iniziano sempre alle ore 21:30
nei seguenti luoghi

Caffé della caduta, Via Bava 39

Cineteatro Baretti, Via Baretti 4

Comunità Althea, Corso Verona 57

Caffè Basaglia, Via Mantova 34


ingresso a offerta libera tranne che al cineteatro baretti, euro 8.

GENNAIO

25 Caffé Basaglia
Cantiere Altrigo, Filigrana

FEBBRAIO

6 Baretti
Tom Corradini, Freeze

26 Caduta
Francesca Falchi, Alda Mater

MARZO

19 Caduta
Cambia-menti, Il mio nome è Moria


APRILE

16 Caduta
Drago Leone Teatro Vincent, portatore sano di storie.
Grazie alla miracolosa acqua del Mississippi

17 Baretti
Ragazza seria conoscerebbe uomo solo max 70enne

18 Comunità Althea
Eidos teatro, Io sto bene qui

MAGGIO

15 Comunità Althea
Lucio Celalia, Con dolore partorirai figli col sudore del tuo volto mangerai pane

21 Caduta
Luca Atzori comp., Torino Mad Pride, I Superaberranti

29 Baretti
Katia Capato, Regina Meteora


GIUGNO

 4Caduta
Comp. Gorsciaskji, Ingoia e fai finta di niente