Laboratorio urbano - Mente locale

Il Laboratorio urbano - Mente locale è una iniziativa di auto mutuo aiuto che nasce tra i servizi della salute psichica e mentale del ASLTO1 di Torino. Inizia le sue attività il Giugno del 2000 e ci si incontra una volta alla settimana il Martedì mattino dalle 11.00 alle 13.00 circa, a Cascina Roccafranca, via Rubino 45, Mirafiori nord, Torino. Chi vuole sapere di più può scrivere a :laburb@libero.it




giovedì 31 dicembre 2015

Chronos 2016


L’infinito
non si può sopportare
a lungo
senza metterlo
in un guscio di noce,
buon2016.



giovedì 17 dicembre 2015

Farmaco e angoscia o non saper più amare




Stamattina
mi son messo in giaca e gravata
da economista serio
bisogna avere l’abito da leader
finchè l’abito fa il monaco
come l’umore dipende dal farmaco,
si ho preso i farmaci
per porre limite al contatto con me stessa
col risperdal potente
emozioni spente,
si l’ho preso il farmaco
ma non mi ricordo
hanno una funzione mnemolettica.
Ma la domanda è
come facciamo a stare o a uscire dall’angoscia
senza il farmaco?
Ci ho provato
con sostituzioni
invece del farmaco
mi sparo la musica a palla,
ci provo con la marijuana e
l’erba genuina
il mio gatto preferisce l’erba cipollina,
rilassamento e dissociazione
ma possiamo far dipendere
il nostro benessere
dal consumo di un erba?

Studio
mi faccio dei pensieri
dopo un po’ il cervello si fonde
fuso dal troppo pensare
fumo e sono fuso
studio penso e sono fuso
ritorna la questione della dipendenza
da sostanze, relazioni, ossessioni
una dipendenza in declinazione ambigua
come il padre che ci ama ma ci castra
abbiamo da fare con il farmaco diffuso
accade che
prima trovano il farmaco e poi creano la malattia
farmacodiffusione estesa
perdita di senso allargata
fine del novecento con le sue certezze utopiche
anche se esco dalla dipendenza
rimane sempre uno scarto
siamo sempre eteroguidati
non c’è autonomia,
sono convinto
che c’è una forza superiore
che ci controlla
si, sono un complotista
e rivendico la paranoia,
succede che divago nella notte
faccio nottata
ripercorro i prericoveri
c’è sempre una costante,
non sento il me del passato
non mi piace il me del presente
spirale discendente
cosmo impacchettato
dalla politica alla teologia
una foresta di simboli
perdo l’anima
e non so più amare,
fai cosi, grida
ridatemi la mia anima,
invaso dal dubbio,
dubbio cosmico,
mi sento
tra mara-diavolo e
budda-simbolo


il dubbio di non saper amare,
non si guarisce dall’angoscia
urlo contro dio
contro il mondo che mi ha spento l’anima
sono centrato e
sento una profonda solitudine,
senza neanche l’ironia
mi sento fottuto dal sistema
potuto in godimento
angoscia e religione
è l’angoscia di morte
che spinge l’umano
a far crescere dio
ma morto dio
ci rimane solo il povero io
che soccombe all’angoscia
ma mi chiedo
morto dio ci rimane
solo il farmaco
per uscire dall’angoscia?
Dio non è morto
si è dissolto in tante piccole divinità
che portano caos, confusione e angoscia
iodiominore
mi sento animale sgozzato
sacrificato
ho sacrificato l’anima al dio eros
e lui mi ha ripagato
voltandomi le spalle
anima persa
sento di voler amare
ma di non sapere amare,
prericoveri metafisici e
pensiero magico
invaso dalla simbologia degli dei caduti
simboli inerti
sono stato con mezza Hollywood
e adesso mi sento un po stanco
voglio una magia ecosostenibile
ricordo il reparto e il cortile
tanti pazienti, operatori, si parla
do subito del lei per tenere le distanze
qualcuno mi dice diamoci del tu e
subito mi trovo a mio agio,
sento le coincidenze e corrispondenze cosmiche
applicavo la regola
segui il primo che passa
e arriverai dove vuoi,
vedo tutti i passanti che piangono
lacrime amare,
come centra il sacrificio?
Le lacrime e il dolore sono il sacrificio del io
per uscire dalla frammentazione e
riassaporare l’unità,
forme di comunicazione differenti
smaterializzazioni improvvise
partenze inavvertite
siamo in piena crisi della presenza
si, sono poca cosa
ma sei tu che non mi vedi.

giovedì 3 dicembre 2015

Amore e altre tragedie



Mente locale del 1.11.15,
Cascina roccafranca

Ritorna Michela Murgia
tra le nostre parole
con l’accabadora,
e io mi ricordo sempre
che sono fill 'e anima
oltre che ipoacusico;
sentiamo la poetessa
senti Mariangela Gualtieri
che canta Alcesti,

Ma solo pensare a te.
Non è una figura che viene
una nitida traccia.
È come cadere in un posto
con un po’ di dolore.
Tu sei il mio tu piú esteso
deposto sul fondo mio. Tu. Non c’è
un’altra forma del mondo
che si appoggi al mio cuore
con quel tocco, quell’orma.
Tu. Tu sei del mondo la piú cara
forma, figura, tu sei il mio essere a casa
sei casa, letto dove
questo mio corpo inquieto riposa.
E senza di te io sono lontana
non so dire da cosa ma
lontana, scomoda un poco
perduta, come malata,
un po’ sporco il mondo lontano da te,
piú nemico, che punge, che
graffia, sta fuori misura.
Mio vero tu, mio altro corpo
mio corpo fra tutti mio
piú vicino corpo, mio corpo destino
ch’eri fatto
per l’incastro con questo mio
essere qui in forma di femmina
umana. Mio tu. Antico suono
riverberante, antico
sentirti destino intrecciato
sentire che sei sempre stato,
promesso da ere lontane
da distanze cosí spaventose
cosí avventurose distanze da
lontananze sacre.
Tu sei sacro al mio cuore.
Il mio fuoco
brucia da sempre col tuo
il mio fiato.
Io parlo delle forze –
di correnti sul fondo del mio lago
sul fondo del tuo, oscure e potenti,
piú del tempo dure piú dello
spazio larghe, ma sottili
al nostro sentire,
afferrate appena
e poi perdute, nel loro gioco.
Che cosa siamo io e te? Che cosa eravamo
prima di questo nome? E ancora
saremo qualcosa, lo sappiamo e non
lo sappiamo, con un sentire
che non è intelligente lavorio cerebrale.
Nessuna parte di corpo che muore
nessun pezzo umano, nessun arto,
nessun flusso di sangue, nessun
cuore, nessuno, niente che sia
stretto nel giro del sole, niente
che sia solo terrestre umano muove
il tuo cuore al mio, il mio al tuo,
come fossero due parti di un uno.
Allora tu sei la mia lezione piú grande
l’insegnamento supremo.
Esiste solo l’uno, solo l’uno esiste
l’uno solamente, senza il due.
Poetessa potente
parola potente
di corpi distratti e distrutti
purezza d’amore fuggente
canto degli infanti sullo sfondo
parole ammaestranti
e sospiri d’attesa,
perché tutta questa invidia?

Dito medio alzato
invidio l’amore altrui
endorfine diffuse
 scatta l’invidia e
non mi alzo dal letto,
ieri sono andato in crisi
sul idea che dò e si fanno gli altri
che non è quella che voglio dare,
che ci faccio qua?

Mi lecco i baffi
briciole di marmellata,
riscopro il bambino,
mi prendo cura
giro e rigiro ma
non controllo tutto, ecco
sono più libero,
so cosa ci sto a fare al ASL,
attendere che l’eros dispieghi le sue ali
e mi faccia volare, ma
ci parli con lei?
Una volta ma adesso non più
Tutto accade senza parole e
in mondi paralleli,
shadowing e
osservazione sul campo
delle nevrosi istituzionali
fatte di
difesa, resistenza e nascondimento,
ci va una miscela di coraggio e paura
per seguire le vie eterodosse dell’amore,
esporsi totalmente al rischio
e accettare la sfida
in tempi di povertà d’amore
dove regnano la solitudine cosmica,
e le relazioni svuotate,
angosce notturne
trasformazioni e
perdita della pelle,
come vivo la metamorfosi?
Cosa sarà di me?
Confusione ed incertezza accompagnano il cambiamento,
forse si può ascoltare l’angoscia dell’altro
sdrammatizzando,
 ecco certe volte l’ironia è più potente del ansiolitico,
ma altre volte
all’angoscia e alla rabbia dell’altro
rispondo con la fuga,
da uomo di paglia e vigliacco.
Il cerchio si è rotto
è emersa un angoscia diffusa
dove non c’è io, c’è dio
dove non c’è dio, rimane solo il povero io
ma oltre dio e io, ci attende tutta una frontiera del sacro
e mi chiedo:
come si fa
se uno non ama se stesso
amare l’altro?
Come si fa
se uno non ama se stesso
chiedere-pretendere che l’altro lo ami?

Come si fa
se uno rende se stesso brutto
desiderare che l’altro lo ami?

I nostri oggetti oscuri
i produttori d’angoscia pura
ci possono riunire
ma solitamente ci dividono e
ci rendono aggressivi,
emerge l’angoscia e
toglie luce all’amore,
è notte.

venerdì 18 settembre 2015

Crazy like us, gruppo uditori di voci



Conflitto, riscatto e mutuo aiuto
“Noi” in soccorso di “Noi”


“Un gruppo non diviene un gruppo finché non scopre di essere tale ancora prima di incontrarsi...
Udire le voci potrebbe essere la traccia arcaica”.

Siamo partiti in cinque al primo appuntamento compreso gli operatori sociali inerenti il servizio sanitario pubblico e siamo cresciuti non solo di numero, infatti ora il gruppo conta stabilmente almeno una dozzina di persone, ma soprattutto cresciuti e basta.

Il gruppo di uditori di voci di cui orgogliosamente faccio parte è nato dall'esperienza del Laboratorio Urbano Mente Locale di C.so Unione Sovietica che ha ripreso la sua attività da circa un anno in Via Luserna di Rorà, 8, nei pressi di Piazza Sabotino a Torino. Ci incontriamo il Giovedìalle 17.30 fino alle 20.00 circa.

Ritrovarsi nelle psicosi dell'altro come guardando uno specchio, aiuta in primis a non sentirsi isola ma comunque comunità, si allevia quel senso di paura che anche nei più navigati si presenta quando una voce ti chiama ma a chiamarti non è un volto.

Dare un significato alle voci significa farsene qualcosa di queste voci, pensarle una risorsa come quando di un delitto se ne capisce il movente e si può andare avanti nelle indagini finanche ad archiviarle.

Un delitto è stato commesso nel nostro intimo; talvolta persino con gli intenti migliori siamo riusciti a fare male, a farlo per diverso tempo e in modo profondo.

Il conflitto che si consumava dentro di noi è diventato più chiaro, è diventato voce, si è esternalizzato di modo che ascoltandolo si possa decifrare.

E proprio in questa fase della ricerca della chiave di codifica del pensiero urlato in silenzio arriva in aiuto come la cavalleria romana il gruppo.

Chi ascoltava magari c'ha visto lungo e cosa più incredibile ce lo dice per farci stare meglio, perché se tramite un intervento di un membro del gruppo un altro membro del gruppo sta meglio ora che
quest'ultimo ha più consapevolezza al prossimo incontro è maggiormente in grado di dare una mano al primo che quel giorno ad esempio ha fatto un passo indietro cioè ha meno consapevolezza
del suo malessere o di un aspetto di esso.

Non si pensi che il gruppo è gratuito.
Nel gruppo si viene per curare la vigna, se esci con le mani pulite, se non hai speso un sospiro udibile dal tuo vicino di sedia o da chi ti sta di fronte, allora hai mancato un occasione per scavare e condividere.

La magia del gruppo è quella di trasformare il dolore in condivisione, infatti questo nasce come gruppo di uditori di voci dunque più o meno abbiamo tutti quanti sofferto chi un pelo di più chi un pelo di meno ma tramite la condivisione si può sversare sull'altro le nostre paure e i nostri bisogni mancati e questo può essere fatto anche in modo meno amicale di quanto si pensi,...il gruppo non solo non è gratuito, ma a volte paghi, ed esci con le ossa rotte.

Questo facciamo, ci rompiamo un osso che doleva ma era ritenuto sano e lo facciamo curare dal vicino di banco finché si possa dire di essersi messi in discussione, di averlo voluto e voluto fino in
fondo.

venerdì 14 agosto 2015

Orfeo in piazza Dante Livio Bianco

Estate in piazza D. Livio Bianco, Mirafiori nord


Mercoledì 2 settembre alle 20.00 circa, “Cerchio ritmico”. Non serve essere musicisti per partecipare, ci si potrà cimentare con gli strumenti messi a disposizione del pubblico.



Lunedì 7 settembre sarà all’insegna del teatro e della musica: alle ore 20.30 si potrà prendere parte al laboratorio teatrale “Cerimoniale”, a cura di Arti Teatro, mentre alle ore 21.30 si potrà assistere a “Canta che ti passa”, a cura del Progetto cantiere musicale.



lunedì 25 maggio 2015

Stare: Le parole dell'estasi e del delirio a Palazzo Barolo


STARE
(salto-saltare-salutare)
Dal 14 Maggio al 6 giugno 2015
 Palazzo Barolo, via delle orfane 7, Torino

Opera d'arte relazionale
a cura di Alessia Panfili e Luca Atzori

Il progetto artistico parte da una stanza: piccola, vuota, bellissima. Luogo adatto per un intervento che non segue la prassi di una normale mostra d’arte. Qui artisti di diverse discipline e persone provenienti da tutt'altri settori fanno parte di un'opera unica e collettiva che prende il nome di "stare". 

"Stare" è una stanza da abitare, un respiro collettivo.
Per questo, per la sua natura ibrida, forse è più facile dirci cosa non è.
Stare non è un palcoscenico, non propone la rappresentazione di qualcosa.
Stare non è nemmeno una galleria dove lasciare le proprie opere.
E’ semmai un luogo e un tempo, dove chi passa di qui decide un modo di abitare questa stanza. Qui convergono, si incontrano e si sovrappongono storie diverse e diversi modi di stare al mondo. È un rifugio. Questa è l'opera. (Ognuno il suo modo di stare. Nel mondo.)

Il circolo poetico urbano Orfeo
porta
Maria Maddalena de' Pazzi a Palazzo Barolo, 27 maggio, h:15.00

Le parole dell'estasi e del delirio
alla ricerca del sacro senza dio
Leitourgeia

1. Installazione dell'edicola sacra con l'icona di Maria Maddalena; edicola costruita con la combinazione del trono dei poeti nascosti e la tavola con l'immagine di maddalena; intorno tutte le offerte e gli ex-voto.
Obbligatorio per chi vuole visitarla o partecipare alla leiturgeia portare e offrire un oggetto ex-voto.

2. Ierofonie o voci sacre

Introduzione, Delirio e sacro,  Gino Pugliese
Canto sacro,  Inno all' amore dalla lettera ai corinzi di SanPaolo, canta Xenofòs
Ierofonia1 : Maria Maddalena , Danza dell'estatica...voci intese e non capite in un luogo ampio e nullo, 9-10 maggio 1585, Francesca Gabanino 
Ierofonia2:, Rifugio urbano, un delirio mi(s)tico, di Enea Solinas
Ierofonia3: voci e visioni, di  Mrlaburb,
Ierofonia4:, L'inferno è una cucina di Simone Sandretti
Ierofonia5: Maria Maddalena, Specie suprema d'amore, l'amore morto, del 13 giugno 1585,
Ierofonia6:..........
Ierofonia7:..........
Canto sacro, O thanatos einai pikròs,(amara la morte), amanes, di Markos Vamvakaris
Fine

martedì 12 maggio 2015

IL GRANCHÉ. Maciste all’inferno. (si sale partendo dal basso)




IL GRANCHÉ. Maciste all’inferno.
(si sale partendo dal basso)


Associazione Il Tiglio Onlus, in collaborazione con: Coop. Sociale l'Arcobaleno, Ass. Laboratorio Urbano Mente Locale, Associazione Arcobaleno, Torino Mad Pride,  Il Circolo dei Poeti Nascosti, Il Circolo poetico Urbano Orfeo,  Coop. Sociale Piergiorgio Frassati.

A Noi Vivi,
se avessi gridato Chi avrebbe risposto della sfera degli angeli?
Non si è vivi solo perché si respira, o si mangia, o si sta in questo mondo adeguati come robot.
L’inadeguatezza, i sintomi cosiddetti patologici sono, quando colpiscono i singoli, le grida disperate del fiume della vita che vuole finalmente uscire e vivere ed esprimersi pienamente fuori dagli argini in cui esso è stata confinato.
Forse si può essere vivi solo oltre le procedure, solo perdendo qualche cosa, qualche certezza qualche maschera, solo abbandonandosi alla vita.
Quindi non siamo solo consumatori consunti e consumati, non siamo solo economie di mercato, non siamo solo esseri da colonizzare e da comprare con farmaci o merendine, non vogliamo essere imbottiti come animali sacrificali.
Non di solo pane vive l’uomo, diceva qualcuno, ma l'uomo vive anche di silenzio e di tempo, e di spazi da abitare .......

L'invito è a rimuovere i luoghi comuni, a non farsi contaminare dalla superficialità delle cose e a dare finalmente un senso positivo al nostro passaggio sulla terra realizzandolo; dunque far emergere il “granché”, questa “cosa di grande importanza”, scovare la scheggia di luce nascosta nelle viscere degli umani e partorirla, offrirgli dignità, luogo, casa, dargli consistenza, forma e sostanza.
Questo perché crediamo che le realtà del sociale, abituate a lavorano nel silenzio, sono spesso depositarie di creazioni di una bellezza e di una forza incomparabili. È dunque vitale creare la possibilità, anche se solo per un tempo determinato, magari Il tempo del tempo che si può fermare di incontrarsi e scambiarsi esperienze e creazioni, ma che soprattutto possano mostrare tale ricchezza umana a “tutto il mondo”.

L’evento ha l’obiettivo di portare alla luce l’enorme forza creativa molte volte celata che nasce da situazioni disagio sociale e individuale

Si vuole così fare inclusione ed essere una rassegna culturale e artistica senza rassegnarsi a un panorama di solitudine (una solitudine sociale, istituzionale), cercando di non emarginare o disintegrare nessuno.

Ha l’obiettivo di coagulare diverse realtà e persone che convivono e creano in situazioni di disagio sociale (comunità, centri diurni, centri di salute mentale) e di valorizzare la ricchezza delle creazioni artistiche ed espressive prodotte in contesti protetti ma anche, troppo spesso, invisibili. L’evento sarà aperto a tutti ma con una particolare attenzione ci si rivolgerà a tutte quelle realtà che provengono o convivono con situazioni di disagio:
centri di attività diurna
compagnie teatrali integrate
associazioni culturali, di auto-mutuo aiuto e di promozione sociale
cooperative sociali
artisti incompresi 
cittadini e cittadine 

PROGRAMMA

Mercoledì 13 maggio | Centro Studi Sereno Regis
Sala Gabriella Poli, via Garibaldi 13

16:00 | Momento di confronto | su Follia, Crisi e Teatro attraverso l’espediente del Cerchio dell’abisso a cura della Rete Orfeo 

17:00 | Laboratorio psico-economico : assertività sul posto di lavoro in periodo di crisi |
Condotto dalla Dr.ssa Chiara Piscopia e dalla Dr.ssa Antonella Olivo, psicologhe

18:30 |L’introspezione secondo epis'odio: h2odio | Marco Bono attore sciamanico paranoico & Marta Ardesi visionaria
Spettacolo Teatrale

19:30 Aperitivo 

21.00 | A NOI VIVI! L’inferno | Il Mutamento Zona Castalia 
Drammaturgia e regia di Giordano V. Amato
Con Eliana Cantone

in collaborazione con
Associazione Pop Economix, Teatro Popolare Europeo, Banca Popolare Etica, Scuola di Economia Civile, Associazione Libertà e Giustizia, Teatro Popolare Europeo, Social Community Theatre Centre | Unito

Che cosa succederebbe se lo Stato distribuisse a tutti i cittadini denaro sufficiente per vivere senza lavorare? Non si tratta di uno scherzo, ma di una teoria economica che ha sfiorato l’applicazione addirittura negli Stati Uniti poco meno di cento anni fa. Oggi è solo un’utopia dimenticata che nessun serio economista prenderebbe in considerazione. Ma in che mondo vivremmo se da cento anni in qua le persone invece che al lavoro e al consumo, avessero potuto dedicarsi alle loro passioni, o alle loro perversioni, o all’arte, alla bellezza, o semplicemente al pensiero. Ci sarebbero ancora le guerre? E la fame? E le religioni? E l’inquinamento? Vivremmo ancora all’inferno? O saremmo tutti in paradiso? E lo Stato, dove li prenderebbe tutti questi soldi? 

A NOI VIVI! un termometro che misura la nostra maturità in quella scienza oscura che si chiama “economia”.

Interpretata da Eliana Cantone, per la regia di Giordano V. Amato, lo spettacolo parte dalle considerazioni di Alfred Richard Orage, (1873-1934), un indiscutibile protagonista del primo Novecento che ha sapientemente conciliato ricerca spirituale, politica, economia, letteratura e giornalismo in materia di economia e tempo libero. All’interno delle sue vaste riflessioni, ci hanno principalmente interessato i contenuti di due volumi recentemente editi in italiano: “Il tempo non è denaro - Credito sociale contro speculazione finanziaria” e “Il lavoro debilita l’uomo - Scritti e discorsi a favore del tempo libero”.

Giovedì 14 maggio | San Pietro in Vincoli Zona TeatroVia San Pietro in Vincoli 28


14:30 | Scupetta e tavurre | Compagnia I sognattori - Ass. Il Tiglio
Spettacolo Teatrale

17:30 | Laboratorio di espressione corporea |a cura di Chiara Zamuner
Aperto a tutti senza limiti di età e/o esperienza

19:00 | Aperitivo a cura di Ass. Il tiglio e Coop. L'arcobaleno

20:30 | N'euro - Data Base Blues Explosion | Ass. Arcobaleno
Performance Musicale

22:00 | L’introspezione secondo epis'odio: h2odio | Marco Bono attore sciamanico paranoico & Marta Ardesi visionaria
spettacolo teatrale
(Replica)

23:00 | Ishi Gahel |di e con Simone Sandretti, Alberto Moretti, Silvia Papini, Alma Spina
Performance r-umorista

Venerdì 15 maggio | San Pietro in Vincoli Zona TeatroVia San Pietro in Vincoli 28


16:00 | RompiScatole | Compagnia Contro/Verso - Coop. P.G. Frassati
“RompiScatole” è il viaggio di un eroe, il nostro eroe.
“RompiScatole” è la storia di un Pupazzo che rappresenta ogni essere umano e l’Io, il nostro piccolo Io interiore alla ricerca della propria identità.
E’ un racconto di scatole, scatole grandi, scatole piccole, scatole da aprire, scatole da chiudere, scatole, appunto, da rompere, per superare limiti e paure costruendosi le proprie piccole grandi certezze per affrontare con consapevolezza il proprio viaggio nel mondo.
spettacolo teatrale
Spettacolo Tetatrale

Ore 16:30 Merenda a cura della Cooperativa PierGiorgio Frassati 

17:00 | Nella pancia del lupo| di e con Anna Rita Anselmi 
Performance per un attrice e una pupazza  

17:30 | Condominio Inferno |Compagnia I sognattori - Ass. Il Tiglio
Regia Luca Lusso
Drammaturgia Luca Lusso, Chiara Piscopia, Morena Procopio, Monica Specchia, Andrea Pravato
Musiche Chiara Piscopia, Morena Procopio
Spettacolo Tetatrale - primo studio

18:30 | Eclissi | 
Regia L. Lusso e G. Perria 
Drammaturgia L. Lusso e E. Macario Ban
Interpreti L. Bianco e E. Macario Ban
Spettacolo Teatrale

20:30 | A NOI VIVI! L’inferno | Il Mutamento Zona Castalia 
Drammaturgia e regia di Giordano V. Amato
Con Eliana Cantone
(Replica)

22:00 | Gli Aberranti | Torino Mad Pride
Di e con Luca Atzori 
Spettacolo Teatrale

Sabato 16 maggio | San Pietro in Vincoli Zona TeatroVia San Pietro in Vincoli 28


15:00 | Hai una poesia? Liberala! | 
Il Circolo Poetico Urbano Orfeo 
Declamazione di Poesie aperto a tutti, chiunque può partecipare con uno scritto, una poesia o una canzone

18:00 | Cerchio Ritmico: favorire l’unione delle diversità attraverso il ritmo | 
Non serve essere musicisti per partecipare,  gli strumenti sono messi a disposizione dal facilitatore ma  chi vuole può portare il proprio tamburo.
Facilitatore Paride Galavotti

19:30 | Aperitivo a cura di Laboratorio Urbano Mente Locale 

20:30 | A NOI VIVI! L’inferno | Il Mutamento Zona Castalia 
Drammaturgia e regia di Giordano V. Amato
Con Eliana Cantone
(Replica)

22:00 |Alma Mude |
Performance musicale 

venerdì 20 marzo 2015

Orfeo21 marzo, circolo Noà, raduno poetico


Il Circolo poetico urbano Orfeo

Invita
Al raduno di liberazione poetica al circolo Noà,
cso regina margherita 154
sabato, 21 marzo, ore 20.00

Hai una poesia nel cassetto o nella testa?
Liberala!!!!!!