Laboratorio urbano - Mente locale

Il Laboratorio urbano - Mente locale è una iniziativa di auto mutuo aiuto che nasce tra i servizi della salute psichica e mentale del ASLTO1 di Torino. Inizia le sue attività il Giugno del 2000 e ci si incontra una volta alla settimana il Martedì mattino dalle 11.00 alle 13.00 circa, a Cascina Roccafranca, via Rubino 45, Mirafiori nord, Torino. Chi vuole sapere di più può scrivere a :laburb@libero.it




mercoledì 15 giugno 2011

Mente locale è una frontiera 2: al di fuori e al di dentro



Mente locale è una frontiera 2
Al di fuori e al di dentro


Facciamo l'esperienza
del movimento animale
per entrare nella soggettività personale.
Alla Salpêtrière si può star tranquilli,
tra manicomi, nosocomi ed isteria.

Vivo come un manichino
perché vivo
come mi hanno detto
di vivere,
e attenti alle mele marce!

Quindi tu l'hai mandato in quel posto?

Dobbiamo raccogliere
tutti gli straccetti
emotivi che lasciamo in giro.
L'ammalato è sacro e può scegliere
dove andare liberamente.
I castelli, dai romani al Medioevo,
le cinte con i merli,
il
fossato e il ponte levatoio, lo isolano;
poi ci sono quelli in spiaggia e quelli in aria.

Teniamo Ugo in mente attraverso
il nostro occhio cerebrale.
Giorni di Natale,
vai
avanti nel domani.
Gli sciamani ancora oggi
praticano la transe,
così ci si può guardare da fuori.

Vorrei essere e sentirmi libera,
tutta colpa del Papa e
della
relazione clandestina.
Siamo senza parole e
non ci
si può credere se
una
persona è costretta
a
lasciare il gruppo.

Un gruppo è formato da tante unità,
ognuno di noi è indispensabile.
Se tu non ci sei a noi gruppo
fa differenza,
ma noi non lo vogliamo
vivere come un addio.
Non mi sono mai permesso
di dire a qualcuno cosa fare,
ma i consigli degli psichiatri
forse devono essere ascoltati.
Sono a fin di bene, ma io
voglio ragionare
con la mia
testa e
camminare sulle
mie gambe.

Alla fine chi decide sei tu,
quanto è essenziale questo gruppo?
Perché lasciare un posto
che ti fa star bene?
Vai, segui il tuo cuore e
non mollare!
E io direi: “Rimani qua!”

La scelta è diversa da una decisione,
spero che non sia
una fuga, ma che ci sia vita.

Sento molte contraddizioni,
siamo un gruppo “violento”.
Spesso c'è un non filo logico,
ma io ti capisco perché
l'emotività sovrasta.
Il gruppo ha anche una
forza di buttar fuori le persone.
In un quarto d'ora riesco a
portare qualcosa di buono a casa,
spesso però sono frastornato.

Ecco, stare in questo gruppo è
impossibile, menomale c'è
qualcuno che decide per me!
Magari provo a fare un tentativo
da un'altra parte, forse è
un effetto collaterale andare
a Mente Locale.

Io mi autoassento perché
esco di qui con tanta
pesantezza addosso.

La presenza e l'assenza fanno
entrambe differenza.
Se tu ci sei, guadagniamo te e noi,
se tu non ci sei ci perdiamo tutti.
Cerca di ripensarci.

Ma il disordine va salvaguardato
con la vita, forse è la
solitudine che fa male e
il dolore è comunque presente in noi.
Lo smarrimento fa dissociare una
quotidianità che ci esclude.
Mente locale è come un antipoesia,
ma è la nostra violenza e la
nostra spigolosità.

Sentendo i corpi di tutti,
mi senti sfinito.
Non ho ricette, ma so bene come
nuotarci nella melma.
Bonificare la nostra parte oscura
comporta troppe perdite.
Perché non guardiamo il bicchiere
mezzo pieno ogni tanto?

Portiamo le emozioni a volte separate da muri,
a volte invece non riusciamo
nemmeno a renderle comprensibili.

Noi comunque,
siamo meglio di Annozero.

Gli operatori possono fare una proposta
che non può essere rifiutata...
Siamo tutti alla stessa condizione,
l'acqua non si paga e il nucleare non si fa.
La strana condizione dell'attaPPamento,
ma questa è una scorrettezza professionale o
forse un fraintendimento.
Non puoi dire non venire,
hai tutto il
diritto di essere qui.
Senza te manca un pezzo
del gruppo.

Ad un tale potere di dissociazione
corrisponde
in egual misura la capacità di guarire,
fra cacche di mucche di Delhi

e i rifiuti di Napoli.




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