Laboratorio urbano - Mente locale

Il Laboratorio urbano - Mente locale è una iniziativa di auto mutuo aiuto che nasce tra i servizi della salute psichica e mentale del ASLTO1 di Torino. Inizia le sue attività il Giugno del 2000 e ci si incontra una volta alla settimana il Martedì mattino dalle 11.00 alle 13.00 circa, a Cascina Roccafranca, via Rubino 45, Mirafiori nord, Torino. Chi vuole sapere di più può scrivere a :laburb@libero.it




domenica 3 aprile 2011

Allucinazioni, voci e visioni



Voci e visioni


1.
Le visioni sono la mia parte oscura.
Ma per fede?
No, mi arrivano e vedo cose
che non esistono.
Sono suscettibile al panico.

2.
Io sono qui per stare meglio
perché sento le voci dire 4 nomi,
mi ricordano il passato
e mi viene l’angoscia
della mia vita sofferente:
senza affetti e con troppo passato.
Sento cose ed ho paura di me stessa
e prego perché non so se sono vere
o sono finte.
Stando con gli altri
le voci si attenuano

3.
Le voci mi dicono
che sono intelligente
ma è un’intelligenza casereccia.
Come respira il cervello?
Come un gioco di plastica
che si apre e si chiude.

4.
Sogni a tre dimensioni
a cui dò un corpo sensibile.
Cioè un’anima?
Non distinguo i sogni
dalla realtà.
Chiedo che qualcuno
mi vada a trovare a casa.

5.
Le voci mi dicono
che ho una intelligenza casareccia
l’igiene del comportamento
fa respirare il cervello
si apre e si chiude
un modello meccatronico
con un viso sacro.

6.
Una mescolanza
di sogni e realtà
the best of the best.

7.
Non voglio incominciare
a parlare da sola
perché anche i muri hanno orecchie.
Cantare si ma parlare da sola no.
Oggi se parli da solo
non è più segno di follia:
basta avere l’auricolare,
come dice Ron Coleman.

8.
Sentire le voci,
fissazioni nel cervello…
con l’aiuto della madre
e dello Spirito Santo
le ho zittite.

9.
Faccio girare le mie voci,
le dirigo e le castigo…
persone mansuete e presenti,
un traffico pazzesco.
Domando e autorispondo.
Personifico, la nomino,
Sharon è il suo nome
e le dedico anche una poesia.
Mi domando e mi rispondo.
Mi spegne le tendenze suicide,
si manifesta come un angelo custode.

10.
Tempo fa le sentivo le voci,
vipere insinuate nella mente
ma cure e medicine le fanno sparire.

11.
Sradicato
andavo alla ricerca
di un vaso e un po’ di terra
a casa mia, pieno, di notte
vedevo il poltergeist,
trasformazione
delle mie esperienze sensoriali.
Sogno ad occhi aperti
un gatto nero
ma è solo un guanto

12.
Vivere da soli
fa venire la tentazione
di parlare da soli
la vicina mi dice
che anche le mura hanno orecchi
e allora resisto:
se mi viene voglia di parlare
da sola canto

13.
Ma che male c’è?
C’è un modo per eliminare le voci?
Parlare da soli è parlare con le voci?
Ma le voci cosa sono?

14.
Sono rovinose,
dicono cose nere.
19 anni e mezzo per eliminarle
conservando il lato positivo,
la madre e non la religione.

15.
Io le mie voci le faccio girare
sono voci presenze
che si impongono ma io le castigo:
loro sono mansuete
e ci dialogano.

16.
Se parli con gli altri
le senti? Si.
A me invece se sono impegnato
non parlano.

17.
Una cosa è la creazione
una cosa sono le voci.
Crei un’immagine delle persone.

18.
Io ho dato un nome di donna alla voce,
e deduco che è un modo
di autorispondermi.
Mi faccio domande,
tipo se una persona
è una buona persona o no,
la voce dice no alle mie
tendenze suicide, si manifesta
come un angelo custode.
Ma gli angeli custodi
servono a custodirti in te.

19.
Io le ho sentite tempo fa
e con le cure si disintegrano,
sono vipere che si insinuano
velenose nella tua mente.
Nostalgia delle voci?
No o forse si, bella domanda.

20.
Io non le ho mai sentite le voci
avevo un pensiero che era un tormento,
temevo diventassero voci.
Non ho sentito le voci
Ma l’effetto è stato uguale.
ne sono uscita
con gli altri,
l’importante è non rimanere
da soli.
Metterci del proprio
senza cedere all’etichetta,
di malato mentale.

21.
Tribù con metri elastici
misurano diversamente
e tutto cambia.

22.
Io sento cose vere
magari passate:
vedo un gatto nero
perché vorrei un gattino
e non posso.

23.
Sarà capitato anche a voi
di avere una musica in testa.

24.
Io sono stato uno, nessuno e centomila
Viso sacro e sguardo acuto,
ho ingoiato un motore diesel
ma si è fermato in gola.

25.
Io se faccio qualcosa,
perché mi considero guarita,
arrivano le visioni, i disturbi
e spariscono se mi fermo
che non mi sembra vero.

26.
Ho ascoltato tutto e
non ho niente da dire
vedo solo tutto sporco.

27.
Senza averlo mai conosciuto
quattro anni fa
ho sentito la voce del padre morto
ho avuto paura
e mi hanno ricoverato;
distanza insuperabile.

28.
Le voci, le visioni
una sfiga o un dono?
Sono questi i segni
della mancanza degli affetti?
Cresce quest’ansia
che tutti ci unisce,
con suoni particolari
senza musicalità
déjà vu mentali
déjà vu dei luoghi
ho già vissuto queste presenze
peccato che certi
hanno perso la capacità
di sentire i miraggi vocali.

29.
Sovente sento una voce
mi chiama per cognome
sono loro che mi chiamano
io sono affezionato ai miei antenati morti
misuro con piacere la distanza
seguendo le tracce lasciate.

30.
Unico, insostituibile, inimitabile
sento il suono del tuono
ma non ci sono orecchie
che possono udirlo.

31.
Vedo i morti e gli angeli
i sposi, i cani e i gatti
senza paura nel buio,
mi chiedo
perché capitano a me?
e non ho risposta
ma non mi dà fastidio.

32.
Da distanze immense
le figure dei defunti
si presentano
come presenze amiche
occasione di riconciliazione post mortem
con il proprio padre.

33.
Il profumo delle cose vicine
e i miraggi vocali:
qualcuno ci parla
ma non ha parlato
e la mente emette suoni
senza apparecchiature
avverti la presenza,
ma nessuno c’è.

34.
“Ho sentito la presenza
di mio padre morto
e mi hanno ricoverato”
“perché facevi il pazzo?”
“SI”
“ma perché eri pazzo di gioia o di paura?”
“per paura!”
“Peccato, potevi rivederlo”

35.
Suoni senza musicalità corrente
a volte li sento e ho dei dejà-vu
dejà- vu mentali e dejà – vu dei posti:
modulazioni di distanze.

36.
Mi sono sentito chiamare
per cognome
dalla casa vuota, è un mistero
e se anche ho paura del buio
non sento presenze
ai morti sono rimasto
affezionato.

37.
“A me appaiono visioni, perché proprio a me”
“ma anch’io ne ho, di brutte,
e sono stufa, stufa, stufa!”
Si deve tenere una certa distanza
è una cosa vera e non è mai negativa.
Io soffro, per le persone morte certo,
ma non ho mai visto persone morte, vive.

38.
“Tutto bene”
è un cane rognoso
sento la voce che mi dice
“dì che va tutto bene”
è un incubo
va tutto male

39.
Va usata con cautela
la “malattia mentale”,
Roncoleman si vede
che è ammalato di voci
o si guarisce
o si convive
io prego tanto
ma intanto
prendo le medicine

40.
Io ho le voci
ma non sono mie
la salvezza possibile:
ci devo convivere.

41.
Io non ho più deliri né voci
e non so cos’ha funzionato.
Non riuscivo a trovare
un filo di realtà
e non mi era rimasto
più niente.

42.
Il sol vide spettacolo tremendo
le prostitute che ti succhiano il sangue
una visione della realtà regredita
ma un anno in clinica, poi si guarisce

43.
Visioni, allucinazioni camminano sul tetto
muffe nelle crepe, non so spiegare
televanno via e poi,
panico, “zac” ritornano
Sento la voci, trenta per tre
gestire il proprio incubo

44.
Non ho niente da dire
io ho delle visioni
che faccio passare
con la tele-visione.

45.
Come si fa
a entrare in un negozio
se vedi tutte le vetrine sporche?
Come si fa a parlare
a una persona
se vedi che ha tutti i denti neri?
Come si fa a sorridere
a un sorriso nero?
Vedo tutto sporco di nuovo.

46.
Vedo lo sporco sotto ingrandimento
meno male
che gli sposi e i cani,
i gatti e i cavalli sul tetto
non gli vedo più
la televisione gli fa passare.

47.
Vedo gente
intrappolata
dentro una scatola
chiamata televisione
corpi fatti di pixel
e l’unica cosa che non hanno
è l’ombra,
come noi viventi.

48.
Non faccio più domande
perché sto meglio.
Non voglio più svegliare la bestia!

49.
Ma Nietzsche aveva le voci?
Io ho le voci
e tutto è una realtà senza risposta,
come comunicare?
Con quale pensiero?
Chi ha una esperienza simile
che mi può aiutare?
Incontro uno e allora capisco
che sono cose strane,
che mi impediscono di pensare.

50.
Le voci restano sempre
cambiano di intensità
invento strategie
come mettermi in relazione
con persone diverse
non solo con lo psichiatra
certi farmaci
mi fanno stare peggio delle voci.

51.
Le voci sono andate via,
annientate da Superhaldol.

52.
Convivo con le voci da sei anni
cercando di non deperire
provo e riprovo vari farmaci
certi mi fanno proprio male
mi cambiano il bioritmo
abbassano il volume
ma non cambiano canale.

53.
Sento voci
denigratorie e offensive
“sei una nullità”,
allora
scatta chiusura a riccio
ma la terza gamba
invade la mia mente
con armi di distruzione di massa.
Adesso non le sento più
ma ne serbo memoria
sono come in stand-by.

54.
Dionisiaco
senza voci
ma solo con le vostre angosce,
“tu sei pazzo”
sentito al infinito
prendo e butto le medicine
mi ricoverano
farmaci di nuovo
dalinvegaalhaldol
e poi niente voci.

55.
Tra inabitabilità della casa
e inabilità ad abitare
sento, piazzato in cranio
percussioni quotidiane
prodotte da soggetti domestici sordi
che abitano sopra di me,
un soggetto che è di una certa età da sempre
un pasticcione, preso da se stesso
che produce musiche e suoni laceranti
una rovina per l’ambiente
uno scempio per la letteratura musicale
una rovina soprattutto per i bambini
uno strappo al ritmo e alle orecchie,
ho provato a suonare con lui
con i spartiti uguali
il tema di Lara
composto da Maurice Jarre
per il film Il dottor Zivago
una coazione a ripetere
in modo ossessivo
sequenze memorizzate in profondità
mattino e pomeriggio
errori e inceppamenti
un disastro
ma almeno
mi fa sentire meno le voci.

56.
La casa un inferno
altrochè culla
mi faccio del male
i bambini degli altri piani
mi fanno imbestialire,
tutto il condominio
trapassato di voci e grida
arrivano fino su
al sesto piano
e mi portano al limite
ho il terrore di andare a dormire
rumori, rumori e rumori
di bambini che giocano
e battono i piedi
ma anch’io ho il diritto al sonno e al riposo.

57.
Io ho le visioni
ma non ce l’ho scritte
sulla fronte
e le dico non a tutti.

58.
Tra vicende e pensieri
dal esterno al interno,
voci perenni,
istigatorie,
ricattatorie
insulti bisbigliati
quasi ascoltati
insulti gravi
eteroguidati
molte volte
attribuiamo
le nostre paure
i nostri pensieri
ai nostri nemici
di oggi e ieri.

59.
Una volta
stando vicino
a tanti ragazzi
io e lei
siamo entrati
in bocca a tutti
presi in giro
paranoizzati
ma alla fine
si è scoperto
che parlano d’altro
non un commento
su ogni mio
comportamento.


60.
Ho sentito le voci
del vocifferaio magico
dal piffero maligno
ma ero ammalato
ho visto i patemi falsi
del grande fratello
commercio delle lacrime
ma ero disperato
son vissuto
nello smog mentale
fuliggine e rabbia inespressa
torbide e inutili le relazioni
e sono carico
di mille tensioni.

61.
Senti delle voci?
Si!
Anch’io le sentivo
ma erano cattive, istigatorie
e sono andate via con la ziprexa.

62.
Beato te, io ce le ho sempre
menomale che Dio mi redime,
perché le voci ti dicono cose
che neanche pensi
e poi questo è malocchio.

63.
E poi i miracoli di Cristo
e non ho più niente
in mente.
Barabba l’ha fatta franca!

64.
Ma cosa vediamo
quando udiamo?
C’era un film:
non guardare il sole
che ti accechi,
detto a un bambino dalla madre,
poi diventato cieco
vede tutto
con il desiderio dei numeri.

65.
Io da piccola
ho visto l’occhio di Zeus
in collegio, un castello antico.
Quando ho divorziato
con mio marito, guardo
la madonna che rideva
e gli ho offerto del succo
e da lì mi ha sempre aiutato.

66.
Sono vere le parole
sono vere le paure.
Guardare, vedere,
ascoltare e sentire
mondi e strategie di lotta.

67.
Voci negative
e voci positive.
Serve un potere per liberarsi
Che differenza c’è fra l’angoscia
e l’attrazione sacra?

68.
Angoscia delle voci negative
che dicono che sono una nullità
e resterò solo tutta la vita
ma perché, in nome di che?!

69.
Voci istigatorie mi accompagnano da tempo
angoscia alleviata dal farmaco
scoglionata dalle fatture che mi fanno
non riesco a leggere il vangelo
mi fanno pregare il diavolo
aspettando il miracolo
il sacro che toglie l’angoscia.

70.
Cosa vediamo quando udiamo?
Cieco vedo tutto,
da bambino ho guardato il sole
trasgredendo il divieto del padre,
cieco vedo tutto,
ho visto la sezione aurea del mondo
ho visto gli occhi di Dio
accompagnati dalla madonnina
che mi offriva
il succo di frutta miracoloso.

71.
Queste parole sono vere
non sono un’invenzione
o un capriccio,
l’occhio pineale
sole cieco o
sole accecante
distingue tra
guardare e vedere
sentire e ascoltare.

72.
Angoscia delle voci negative
che mi parlano
della mia solitudine permanente.

73.
La mia malattia :
quando questa mano
comincia a tremare,
non si ferma più
e non riesco a prendere
più niente.
Tutto è guarito
ma ho ancora le visioni,
tutto sporco, con la muffa
e la barba.

74.
Voglio dimenticare i dispiaceri
se ho avuto 99 piaceri
l’unico dispiacere mi gira
nello stomaco. Mi fa rabbia,
ed ecco le visioni,
personaggi in televisione
tutti con i baffi.
Poi tutto torna bello.

75.
Cado nel caos
e vivo nel caos,
ogni tanto mi rifugio
nel silenzio
della bottega delle parole

76.
Sono una ragazza
che combatte
nel ring cosmico,
una Rambo femmina,
come arbitro,
voglio Dio stesso.

77.
Stando in riva
e sempre in divenire
guardo i corsi d’acqua
che scorrono.
Dalla Riparia alla Baltea
la Dora è d’oro
flusso sacro
fiume di parole
che attraversa la città.

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