Laboratorio urbano - Mente locale

Il Laboratorio urbano - Mente locale è una iniziativa di auto mutuo aiuto che nasce tra i servizi della salute psichica e mentale del ASLTO1 di Torino. Inizia le sue attività il Giugno del 2000 e ci si incontra una volta alla settimana il Martedì mattino dalle 11.00 alle 13.00 circa, a Cascina Roccafranca, via Rubino 45, Mirafiori nord, Torino. Chi vuole sapere di più può scrivere a :laburb@libero.it




martedì 26 aprile 2011

Della biotecnia o arte di vivere




L’arte di vivere
ovvero
la vita come arte relazionale
della biotecnia
o
il manifesto dell’artigiano della vita

1.
L’arte di vivere è un affermazione contro la separazione dell’arte dalla vita. O meglio delle arti dalla vita. Sono le arti, in quanto arrivate allo stadio avanzato dello “specialismo” che si sono allontanate dalla vita. Essi non sono altro che delle “tecniche dell’apparire”. La lingua greca nella sua evoluzione testimonia questa separazione usando per “l’artista” il termine callitechnes e per “l’artigiano” il termine biotechnes. Il primo è l’artista della forma bella, (kallos), il secondo è l’artista della vita , del bios. E la materia prima della vita sono le relazioni. Per questo noi parliamo di arte di vivere come arte relazionale.
2.
Tra la biologia e la biotecnologia, specialismi che hanno sequestrato il corpo, esiste uno spazio occupato dalla biotecnia, intesa come “arte di vivere”. La biotecnia è l’accumulazione millenaria di saperi, tecniche e comportamenti condivisa da tutta la specie umana. Essa è irriducibile ad un sapere formalizzato e codificato come quello della Biologia o della Tecnologia dei corpi. Queste crescono e diventano vere e proprie discipline dei corpi riducendo questi ultimi in mere macchine inerti, separati dalla “mente”, che non ha avuto sicuramente migliore fortuna (Sistema neuronico ad altissima complessità).
3.
La biotecnia è il sapere condiviso delle Corporeità in Movimento. Esse oltre ad alludere all’irriducibilità della vita designa un campo concettuale dove sotto la spinta della tendenza al superamento della separazione tra “mente” e “corpo” si mettono sotto osservazione, analisi e critica tutte le contraddizioni prodotte da tale separazione. Le Corporeità in Movimento disegnano traiettorie relazionali, aprono e disegnano campi ralazionali. La biotecnia è soprattutto un arte critica (una biocritica); essa in prima istanza si presenta come critica delle relazioni. E tramite tale critica che essa tenta di superare il concetto di relazione come Rapporto, come analogia tra esseri (il rapporto si codifica nella forma matematica x/y, ma tra x e y c’è sempre la riga in mezzo) e di proporre la relazione come Apertura all' Altro.
4.
Comprendiamo le Corporeità in Movimento e la relazione come apertura utilizzando la metafora del viaggio. Corporeità in Movimento equivale a uomo viaggiatore. E’ il viaggio come pratica millenaria e come forma per eccellenza del movimento dell’essere umano che ha prospettato la relazione con l’Altro come apertura. L’Altro in tutte le sue declinazioni, sia come Altro ambientale (il luogo sconosciuto) sia come Altro culturale (lingua e persone sconosciute). L’apertura è caratterizzata inizialmente come disposizione tollerante e critica contemporaneamente verso l’altro sconosciuto. La tolleranza non è una relativizzazione di sé e dell’altro a grado zero, dove si arriva al indistinto, ma è il porsi in una posizione critica, prima di tutto verso il proprio sé e poi verso l’altro. Criticità e tolleranza (un ossimoro?) caratterizzano l’attività esplorativa dell’uomo viaggiatore, delle corporeità in movimento; e l’attività esplorativa dell’uomo viaggiatore si sintetizza in osservazione, analisi, critica e attraversamento. Tolleranza, criticità, ed esplorazione, caratteri essenziali dell’uomo viaggiatore, delineano la relazione con l’altro come apertura.
5.
L’arte di vivere vista come biotecnia, distinguendosi dalla biologia e biotecnologia, puntando alla irriducibilità della vita, trova la sua applicazione nella dimensione comunitaria della specie umana. Ponendosi in posizione critica verso la dimensione sociale vista come un insieme di rapporti regolati dal Diritto (Diritti e Doveri) essa si realizza nella dimensione comunitaria vista come campo relazionale. L’arte di vivere apre, fonda e disegna campi relazionali dove l’Altro e l’Identico si mettono in movimento come se ci si fosse in viaggio, praticando le millenarie consuetudini della filoxenia (accoglienza).
6.
La biotecnia o arte di vivere è un arte relazionale fondata sull’apertura verso l’altro. Apertura fondata sulla filoxenia intesa come tolleranza, criticità e attività esplorativa, poichè il xenos , lo straniero, è l’Altro per eccellenza.

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