Laboratorio urbano - Mente locale

Il Laboratorio urbano - Mente locale è una iniziativa di auto mutuo aiuto che nasce tra i servizi della salute psichica e mentale del ASLTO1 di Torino. Inizia le sue attività il Giugno del 2000 e ci si incontra una volta alla settimana il Martedì mattino dalle 11.00 alle 13.00 circa, a Cascina Roccafranca, via Rubino 45, Mirafiori nord, Torino. Chi vuole sapere di più può scrivere a :laburb@libero.it




giovedì 5 aprile 2012

Fiducia,legalità, democrazia

Mente locale 03-04-2012
Resoconto poetico del gruppo
Tema: fiducia,legalità, democrazia



I sovrumani silenzi
si rompono in Cascina Roccafranca
cerchiamo l’inizio di una festa
che non finisca mai,
cerchiamo accoglienza e
una finestra sul quartiere.

Fiducia, legalità e democrazia
ma non sul posto di lavoro,
ma non nelle famiglie,
anzi,
uno morto, e due salvi per miracolo
dopo una caduta da trenta morti,
proprio l’altro ieri a Torino,
morti sul lavoro, morti bianche
come se la morte non fosse sempre nera,
amore criminale, slogan televisivo
ha fatto fare ad Alfina un volo dal terzo piano
proprio qui, in via Dina, alla porta accanto,
da Juàrez a Mirafiori nord
un femminicidio planetario.

Oggi bisogna considerare
il dott. Befera
un eroe contemporaneo,
contro l’evasione fiscale
prima piaga sociale,
sento in radio
che gli operai
guadagnano più dei padroni,
viviamo in un mondo alla rovescia
e la cosa grida vendetta,
corruzione, nepotismo ed evasione fiscale
non c’è più giustizia sociale.

La democrazia è un trucco
tra maggioranza e minoranza,
è una questione d’elite,
se l’uno non è libero
non lo sono neanche i molti.

Democrazia
strada maestra
per l’indipendenza e l’autonomia
per l’autodeterminazione dei popoli,
democrazia
argine forte alla pornocrazia,
al servilismo della plutocrazia.

Vi racconto
la non-democrazia,
eravamo tre sorelle e
io l’ultima, forse
la non desiderata,
nella mia famiglia
mi sentivo abbandonata,
faccio la mia di famiglia,
mi sposo ma ancora
non c’è democrazia,
io accettavo,
subivo decisioni altrui,
madre divento
di due splendidi figli,
e peggiora la democrazia
sia come madre,
sia come donna,
sempre in subordinazione e
mi ribello,
grandi cazzate e
finisco paziente psichiatrica e
mi trovo senza famiglia,
senza star bene con me stessa
ecco la mia non-democrazia.

Senza regole
non c’è democrazia,
tra anarchia e tirania
c’è la psichiatria,
ho fatto il soldato
ho la patente
ho due qualifiche,
ma dicono che sono pazzo,
e i genitori della mia ragazza
mi pregiudicano,
dicono che sono pazzo e
non vado bene per lei,
questo mi fa star veramente male,
il pregiudizio e la mancanza di fiducia.
Sfasciare le porte
per farsi ascoltare
diffidente e permaloso
difficile rimettersi in gioco,
non poter nutrir fiducia
in primis al proprio io
e poi agli altri fa rabrividire.

Fidarsi è credere
nella bontà altrui
fiducia e difesa
premio e punizione
meglio soli che mal accompagnati
ma io mi voglio fidare
perché la fiducia è una bellissima cosa
però
bisogna fare attenzione.

Cerco di avere
una fiducia moderata
in me stesso


Non c’è democrazia
tra le mura domestiche
e neanche nel linguaggio,
tra le parole,
paziente psichiatrico e delirio
sono parole ormai antidemocratiche
nascondono e nutrono il pregiudizio,
bisogna spaccare le parole
o inventarne delle nuove,
non c’è democrazia
neanche dentro di me,
nella mia interiorità
abitata da maggioranze e minoranze,
c’è un io tirano
non c’è democrazia.

In teatro porto il suicidio
suicidio tra i giovani
tradimento totale della fiducia
un amico suicida
volevo trovare una risposta
ma ho trovato una favola,
fatta di gesti, oggetti e parole
c’è chi parte e c’è chi resta
e a quest’ultimi gli rimane una domanda
senza una possibile risposta.

Ma la democrazia,
sarà mica una malattia?


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