Laboratorio urbano - Mente locale

Il Laboratorio urbano - Mente locale è una iniziativa di auto mutuo aiuto che nasce tra i servizi della salute psichica e mentale del ASLTO1 di Torino. Inizia le sue attività il Giugno del 2000 e ci si incontra una volta alla settimana il Martedì mattino dalle 11.00 alle 13.00 circa, a Cascina Roccafranca, via Rubino 45, Mirafiori nord, Torino. Chi vuole sapere di più può scrivere a :laburb@libero.it




lunedì 5 giugno 2017

7 punti sulla psichiatria e la salute mentale


7 punti sulla psichiatria e la salute mentale, bozza numero 1, sintesi della riunione del 10 aprile in via de bernardi 2.


1.La questione del farmaco in psichiatria. 
Constatiamo e viviamo tutti i giorni il prevalere delle terapie farmacologiche a scapito delle pratiche di cura relazionali,
- chiediamo di sapere quanti soldi vengono spesi complessivamente in acquisto di farmaci a livello regionale e di fare un confronto critico con le altre voci di spesa.
- chiediamo che IL CONSENSO INFORMATO sul utilizzo del farmaco  deve diventare effettivo e non una operazione formale di assenso, ma aver chiaro, quantità somministrata, esiti positivi e negativi attesi, modalità di somministrazione e valutazione di scelta tra terapia orale giornaliera e terapia long acting depot, arco di tempo determinato di assunzione del farmaco, valutazione degli effetti e degli esiti programmati.

- chiediamo che L’USO DEL FARMACO venga riconsiderato  lungo tre direzioni: da una parte rispetto alla sicurezza poiché ci sono  indicazioni consistenti della loro pericolosità.

- La seconda direzione è quella della perdita dell’efficacia sul lungo periodo,

- Infine, la terza direzione su cui viene messo in discussione l’uso degli psicofarmaci è quella che vede la “cultura del farmaco” interferire con la “cultura della soggettività” e della comprensione attiva della malattia da parte del paziente e di chi lo sostiene, familiare o operatore

2.L e case di cura nel sistema della salute mentale
Constatiamo che gli investimenti privati nelle case di cura sono sempre in aumento e tutto intorno all’area metropolitane si insediano case di cura come una corona di spine intorno alla città
- Chiediamo di sapere il numero e il costo dei posti letto nelle case di cura private nella Regione Piemonte e di fare un confronto critico con le altre voci di spesa.
- Pensiamo che la forma e la pratica clinica nelle case di cura private sono di stampo manicomiale e custodialista.
- Chiediamo che ci sia un inversione di investimenti, meno soldi e posti letto prepagati alle case di cura private e più investimenti nel sistema territoriale e al supporto domiciliare.

3.TSO e contenzione meccanica
Constatiamo che nella pratica psichiatrica la funzione di controllo sociale va a scapito della funzione di cura
- Chiediamo che tutte le pratiche coercitive di cura e di terapia vengano abolite o superate:
- chiediamo l’abolizione immediata della contenzione meccanica
- chiediamo di iniziare una seria critica dell’istituto del Trattamento sanitario Obbligatorio e puntare alla sua abolizione, per riaffermare il diritto alla libertà di cura nella salute psichica e mentale,
- chiediamo di distinguere la funzione di cura da quella di controllo sociale nella psichiatria,
- chiediamo di fornire garanzie e tutela nuove a chi è sottoposto a trattamenti sanitari coercitivi,
- chiediamo che ci siano alternative agli interventi coercitivi come gruppi di intervento crisi che dispongono di strumenti dialogici.

4.Abitare e residenzialità nella salute mentale
Constatiamo che la forma comunitaria di cura, da alternativa ai metodi asilari tende ad assumere sempre di più forme e pratiche manicomiali, mentre le forme più leggere dei gruppi appartamento sono caratterizzate dal metodo di mimetismo sociale  e di omologazione urbana,
- chiediamo una nuova valutazione e  maggior controllo delle comunità e delle pratiche di cura somministrate,
- chiediamo un minor investimento nei gruppi appartamento e di più nei servizi domiciliari
- chiediamo di garantire il diritto alla casa agli utenti psichiatrici, investendo sul abitare solidale, seguendo la pratica del social housing; tra gruppo appartamento che non sarà mai casa e vivere in casa propria in solitudine bisogna che ci sia la scelta di un abitare solidale.

5.Diritto alla libertà di scelta nella cura
Chiediamo che gli utenti possano scegliere sia il servizio dove curarsi sia il clinico a cui far riferimento in modo che la presa in carico non si trasformi in una gabbia; La proposta può inizialmente sperimentarsi al interno di macro aree amministrative come le odierne ASL; nell'area metropolitana di Torino l’utente possa scegliere in quale CSM rivolgersi e in quale medico affidarsi, come avviene con i medici di base.

6.Diritto al reddito
Constatiamo che la forma di reddito che molti utenti hanno, costituita dalla somma di pensione di invalidità, integrazione dei servizi sociali più sussidio terapeutico, oltre alla frammentazione delle misure, alla loro fluttuazione,  e alla non dignità della somma che è sotto la soglia della povertà, istituzionalizza l’utente utilizzando i strumenti economici in modo ricattatorio e ortopedagogico
Chiediamo che venga istituito il reddito di cittadinanza che garantisce  bisogni primari e dignità a tutti i cittadini.  

7.Sperimentazione e pratiche dialogiche
Constatiamo che nei servizi della salute mentale prevale sempre di piu la pratica prestazionale a scapito di quelle relazionali, il prevalere delle terapie farmacologiche, la prestazione una tantum invece del progetto, il prescrivere invece del dialogo; ci sono tuttavia organizzazione e metodi di trattamento come il Dialogo Aperto che rovesciano le tendenze prestazionali e garantiscono esiti di guarigione nettamente superiori alla psichiatria prestazionale,
chiediamo che la formazione sul Dialogo Aperto fatto dagli operatori del DSM ASLTO 1,2 passi alla fase di sperimentazione,
che vengano coinvolti nella formazione Dialogo Aperto Supporto tra Pari utenti e famigliari,
chiediamo che l’assessorato alla sanità finanzi e supporti lo sviluppo delle associazioni degli utenti e delle  pratiche di auto mutuo aiuto, che sostenga con risorse la lotta allo stigma e al pregiudizio, all'esclusione sociale.




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